Mister_No
Credo che il gioco di Pinamonti, in casa, sia soprattutto quello. Chiamarlo gioco si giustifica uscendo dall'ambito calcio. In pratica si avviluppa al difensore, in una sorta di lotta greco-romana, come un centroboa ma con la differenza che le trattenute non sono sott'acqua e si vedono bene. Si esalta in una tenzone che purtroppo esalta anche tutti i difensori scarponi alti almeno 190 cm e pesanti dai 90 chili in su.
A Gilardino piace così, basta pensare alle alternative che aveva ventilato. Credo che la sua idea sia quel tipo di punta che gioca spalle alla porta e che favorisce l'inserimento delle sottopunte. Il problema è che le sottopunte non si inseriscono o giocano a 30 metri di distanza.
L'allenatore proverà a migliorare le cose, ma non possiamo aspettarci che improvvisamente lo trasformi in un centravanti agile e tecnico, perché non è quella cosa lì.
Ci si deve salvare con quello che c'è e tra quelli che ci sono dobbiamo contare i ragazzini che vengono dalla primavera.
Qui esprimo una mia idea personale. Se vuoi (o devi) contare su Ekhator, Accornero e compagnia sarebbe più opportuno varcare il Rubicone e, a turno, metterli in campo dall'inizio. Inserire i ragazzini a risultato compromesso non è un modo per farli crescere, ma solo per caricarli di responsabilità quando il gioco diventa un'ammucchiata e si basa su scontri fisici nell'area affollata.
Ripetiamoci come una litania la frase "lotta per la salvezza". Molti, troppi, temo che anche dopo l'andamento del mercato da tiriamo i remi in barca, ancora fossero (e sono) illusi di avere i 40 punti in tasca e di puntare ai 50 e più per diritti acquisiti.
Si facciano una ragione che c'è molto da pedalare e da sudare.
Dopo di che niente di nuovo: siamo il Genoa e siamo sempre sopravvissuti al peggio.