Partita dominata dalla classica cabala del calcio antico.
Primo; formazione che vince non si cambia.
Secondo: gol sbagliato, gol subito.
Alberto Gilardino è sempre stato un conservatore convinto.
Non si capisce perché abbia proprio deciso oggi di accontentare Mashi giocando con la famosa difesa a 4.
Che non sarebbe nemmeno una scelta sciagurata, ma che lo è diventata perché anziché schierarla con Sabelli a destra, Vogliacco e DeWinter centrali, e Vasquez a sinistra, come sarebbe logico, decide di fare una figata, schierando Vogliacco a destra, DeWinter e Vasquez centrali e (udite udite) Martin a sinistra.
Io ho seri dubbi sull'utilità di Martin a prescindere. Buon piede ma da fermo di piedi buoni ce ne sono molti sull'orbe terracqueo. Ma terzino, con la sua totale incapacità a difendere, non lo voglio vedere nemmeno dipinto.
Infatti, Gollini tocca la palla, lui si addormenta avvitandosi sul corpo come un turista giapponese, e gol.
Poi Gila ritorna allo schieramento classico quando ormai è troppo tardi e Messias, dopo quello del vantaggio, si è già divorato anche il gol del pareggio.
Così si conferma il secondo topico. Gol sbagliato da Messias dopo una pregevole azione personale e gol subito.
Gol del pareggio mancato e gol subito.
Certe regole del calcio non cambiano mai.
Va detto che il Genoa, dopo un primo tempo in totale controllo, è sceso in campo dopo l'intervallo totalmente disorientato. Si potrebbe pensare che il Verona abbia aggiustato qualcosa, ma non è così. Era lo stesso Verona del primo tempo, con un'idea semplice di calcio e un'idea precisa di calcioni. È proprio andato in confusione il Genoa, che sembrava reduce da un'overdose di sonniferi.
Inutile drammatizzare. Può succedere di perdere partite così e succede più facilmente per eccessiva sicurezza. Con Gilardino partite di questo genere non se ne aveva mai perse, a parte la sbornia di Parma in B. È successo. Che se ne faccia monito. Un pareggio contro il Verona vale 1 punto, esattamente come un pareggio contro l'Inter.
Adesso sembra che Messias sia di nuovo in infermeria, non si sa per quanto tempo.
Per giocare a salvarsi non è una perdita tanto grave.
A patto di ritrovare la grinta e guardarsi allo specchio, non per vedere quanto si è belli, ma quanto si è brutti e cattivi.