Per quelli della nostra generazione, nati tra il 1965 e il ‘75, il Pisa non sarà mai una squadra come le altre. Sempre presenti al Ferraris con le sciarpe dei Rangers e degli Sconvolts, sempre in grado di “accogliere” gli arlecchini in Toscana e di “salutarli” a Genova.
Dal ‘78 al ‘94 guidati da uno dei simboli del calcio anni ‘80, unico Presidente in grado di incarnare il gioco di cui eravamo tutti perdutamente innamorati, autentico mito di provincia.
Romeo Anconetani inventò la prevendita dei biglietti, i treni “speciali” e l’archivio con i voti dei calciatori, progenitore artigianale dello scouting moderno. Senza il becco di un azienda - altro che Sucu - regalò al Pisa sei anni di serie A e grandi calciatori, (Berggren, Kieft, il Cholo Simeone ma anche i nostri Gianluca Signorini e Mario Faccenda), dimostrando sempre grande rispetto e affetto verso la nostra tifoseria. Letteralmente mitiche le interviste rimbalzate tra il presidentissimo e Franco Scoglio, come le tonnellate di sale sparse di persona prima delle partite in casa.
Nell’unirmi alla gioia per il ritorno del Pisa in A, seppur nel rispetto assoluto dei gemellaggi “ufficiali” gestiti da chi dedica la vita a queste cose, dichiaro solennemente come i nerazzurri toscani sono e rimarranno nel mio cuore per sempre.
BentornAti ❤️