"Mmm,mmm fammici pensare.
Il posto era questo, forse una fila più sopra e un posto a scalare in meno, ma credo di essere stato nella stessa posizione di sempre.
Ah si ora ricordo:
Guardano i giornali, leggono le tv ,anzi no, "leggono i giornali e guardano le tv", "si aspettano lo squadrone ma noi lo abbiamo già".
Si dissi proprio così.
Dov'è che ero?
Sullo spicchio dell'Autostrada che guardavo come sempre dall'alto tutti, in corsia a regolare il livello, oppure lassù in quella località , di cui non ricordo più il nome,dove si stava bene al fresco della sera?
Ah si ora ricordo:
Mi diedero un microfono, io non volevo ma ci speravo in fondo, salii sul palco e lo dissi davanti a tutti che " Gli voglio bene, che mi è entrato pure nel cuore ", aggiunsi.
Si,dissi proprio così, ho appena controllato sul mio notebook.
Non avevamo ancora raggiunto il record storico di tutti i tempi,non avevamo messo a segno ancora gli altri colpi che sarebbero poi arrivati grazie al nostro scouting locale, ma lo dissi perchè non lo sapevo, ma lo prevedevo, anzi ora che ci penso lo sapevo anche se non lo prevedevo.
Eh lo so ero a Milano per altri motivi che mi hanno tenuto ahimè lontano:
Prima ho rimesso in piedi a fatica la mummia, poi ho rivitalizzato Tutankhamon, ma poi appena ho avuto un pò piu di tempo, " ho voluto dare un senso istituzionale alla società,alla squadra".
E lo si è visto subito!
Avete visto per esempio "come lasciano gli spogliatoi i ragazzi?"
Non a caso parlai di " serietà ,mentalità e capacità applicativa", di come lasciano le bottigliette Gatorade.
Si, davvero uno stile Genoa.
E anche quando parlai sempre sul palco, " di raggiungere equilibri da chi vede le cose meglio di noi" , " che ha dato indicazioni precise".
Si mi ricordo bene questo passaggio, di questa parola sempre abusata ma mai applicabile come nel nostro caso:
Equilibri.
Ebbene chi ne è il portavoce, l' interprete, il consacratore che ho individuato da sempre anche dopo Perugia?
Questo qualcuno si chiama Alberto come me Gilardino.
Poi se non ricordo male chiusi alla grandissima:
"Vi prego di venirci dietro, non è facile nemmeno per noi", dissi convintamente.
Il trenino, che bello,quello con il capitano in testa e tutti dietro a cominciare dai leader che abbiamo confermato tutti, fino all'ultimo dei ragazzini della Primavera.
Non è facile fare il trenino in montagna.
Ma come potrei non ricordare la battuta finale, quella che mi ha reso ancora più famoso dell'altra mitica, che ora non ricordo più bene e che forse pronunciai in un momento di entusiasmo o scoramento, ma oggi non ha più molta importanza.
Dissi pressappoco che " eravamo passati dal freddo teutonico al caldo", no calore, si proprio così caldo, il caldo di Alberto come me, Gilardino.
Visto ieri sera che botta di caldo!
Stiamo lavorando per voi Genoani, come Men at Work a Londra e soprattutto come per anni,lustri,decenni ha fatto il nostro amato Silvio, di cui ancora oggi sento la profonda mancanza.
Come dissi alla mia fedele Marmotta che raccoglie i miei pensieri nella sua seguitissima rubrica, " importante è fare bene la torta e cuocerla nel modo corretto con gli ingredienti giusti".
E vuoi togliere un Birascone dalla Pasticceria?
Ora che stiamo quasi finendo un bell'Album Panini, ci toglieremo grandi soddisfazioni come quella di quando " entrai in camera di hotel, tutta ma proprio tutta la componente tecnica in una sola sala, vi rendete conto,era riunita in una sola sala, per salutarmi rispettosamente,con il nostro eterno preparatore atletico", non ricordo nemmeno più da quanti anni lo abbiamo, forse dai tempi di Fossati, e di Roberto il nostro centravanti anche lui che resiste a tutte le gestioni tecniche, che "elaborano dati non algoritmi" come i freddi teutonici e "vengono accuratamente analizzati".
Ricordo perfettamente che in quei spensierati giorni, coniai un motto che stasera dopo appena dieci minuti ho cambiato non nella struttura ma in un solo termine:
Da "Stiamo bene insieme" a Andiamo bene così.
E allora in definitiva appena usciranno i lanci di agenzia dei miei punti salienti, assumendomi le mie responsabilità come ho sempre fatto anche quando mi sedevo un paio di file più su negli anni scorsi, voglio dirlo, gridarlo ai venti, ai mari, fin in Belgio, che mi senta anche lassù:
Bellissima Alberto come me, Bellissima Gila!
Scusa ora devo andare che arriva Riccardello e dobbiamo iniziare la campagna acquisti.
Mi raccomando il titolo a caratteri cubitali, ci tengo:
Bellissima.
Come me
Ianna