Le valutazioni si fanno sulla base degli obiettivi.
E visto che siete preoccupati, preoccupatevi del fatto che gli obiettivi non vengono chiaramente fissati, ma devono essere desunti.
È stato sussurrato che quest’anno non fosse possibile investire in ottica di sostenibilità, e che si tornerà a farlo nel 2026/27, una volta completato il “consolidamento”.
Ma di quale consolidamento si parla? Economico? Finanziario? Societario? Nessuno lo ha spiegato.
Siamo quindi costretti a dedurre che il mercato vada giudicato rispetto all’obiettivo di una salvezza tranquilla, con un budget risicato, senza possibilità di investimenti, e con la necessità di generare un avanzo significativo in attesa di tempi migliori.
Va chiarito anche il termine di confronto:
i rinforzi rispetto alla squadra disponibile a luglio in ritiro, oppure rispetto a quella che ha disputato lo scorso campionato?
Dando per assodato l’obiettivo (salvezza senza fondi) e il termine di confronto (gli effettivi disponibili per i due campionati), ecco il quadro:
Uscite:
Bani, DW, Zanoli, Pinamonti, Kassa, Miretti, Matturro, (Ahanor), (Vogliacco)
Entrate:
Østigard, Colombo, Ellertson, Stanciu, Carboni, Grombaek, (Otoa), (Mercandalli)
Ho inserito tra parentesi i giocatori ceduti che non hanno inciso in campo, così come quelli già di proprietà, per pulizia di confronto.
Cornet e Onana erano già presenti e hanno, si fa per dire, giocato.
Va anche considerato che alcuni innesti saranno realmente disponibili già da settembre, non da gennaio.
Rispetto all’obiettivo, la rosa appare:
– più equilibrata e varia a centrocampo, grazie a innesti mirati
– leggermente indebolita in difesa, soprattutto a livello numerico
– più debole nel ruolo di centravanti, almeno sulla carta
È indispensabile giocare con un centravanti dalle caratteristiche definite? usare alternative che permettano di variare modulo? Mi fido di Vieira.
Nessuno può pronosticare con credibilità il risultato finale.
Tutti vorremmo certezze, ma in un campionato che promette una lotta salvezza ristretta a 6–7 squadre, il margine di errore è minimo e il rischio di insuccesso concreto.
Voto complessivo: 6
– 8 al lavoro sul mercato: intelligente, coerente con le risorse disponibili
– 4 alla società: per la comunicazione opaca, la mancanza di chiarezza sugli obiettivi e l’assenza di una minima immissione di capitale che avrebbe dato respiro
Le uniche parole utilizzabili sono quelle di AB a Radio Sportiva, la scorsa primavera:
“Perché le squadre abbiano un futuro senza i problemi in cui ci siamo trovati noi deve essere sostenibile. Il futuro si costruisce in questo modo, con la sostenibilità. È una nostra ossessione e talvolta faremo scelte che non si comprenderanno, ma il nostro unico obiettivo è la sostenibilità economica del club. Non puoi rischiare come abbiamo rischiato noi e ancora prima come accaduto prima del nostro arrivo. Alcune scelte magari possono non essere comprese, come ammortamenti e spese che faremo, ma nessuno ha la palla di cristallo e continueremo a lavorare con lo scouting per valutare anche i giocatori della nostra Academy.”
Da queste parole si può solo dedurre che il motivo del budget limitato sia l’intenzione di scontare a conto economico i restanti ammortamenti sospesi, generando una perdita di circa 30–40 milioni nel 2025, per dotare la società di risorse autonome ed evitare un ulteriore aumento di capitale.
Rimango perplesso:
perché non spiegare chiaramente la strategia?
perché non prevedere una piccola immissione di capitale che avrebbe garantito maggiore tranquillità, a vantaggio della proprietà stessa?
La trasparenza non è una debolezza.
È una forma di rispetto verso chi segue, sostiene e investe emotivamente nel progetto.
Abbiamo mille motivi per sostenere il 99% delle cose che state facendo.
Le grandi pulizie, ma anche i giovani della prima squadra e la primavera rinforzata, le donne, le strutture.
Ho una gran voglia di sostenervi perché riconosco la differenza tra chi guarda e chi assume responsabilità.
Non capisco perché non si possa agire sulla base di un piano chiaro e condivisibile.