edoardo777
È esattamente corretto quel che hai scritto.
L’anno scorso ero fermamente contrario all’esonero di Blessin non tanto per il valore in sè del tecnico ( che comunque è stato palese esistesse), nè per il gioco, ma perchè la scelta rivestiva altri significati.
Il calcio italico è un sistema che difende se stesso ed i suoi “protagonisti”, manager, procuratori ed allenatori per primi.
Vanno bene le proprietà straniere, purchè i metodi e gli uomini non mutino.
Spors e le sue idee erano e sono un “corpo estraneo”.
I 777 si sono adeguati? Se si, lo faranno per sempre?
Vedremo.
Oggi ribadisco che l’unica notizia che trovo positiva è che abbiano in parte confutato il mantra “ non c’è una lira, o un euro”, perchè alcuni investimenti sulla squadra sono stati realizzati e la cosa non era così certa considerando i gravi problemi del bilancio e degli esuberi.
Il problema vero, anche per rispondere al quesito sul muretto, è come si traducono questi investimenti.
Non sono assolutamente sbagliati gli acquisti di Retegui, Trosby,Martin, Messias e Malinoski.
Il problema è per quale squadra e quale gioco li hai presi.
Gilardino avrà certamente delle idee su come vorrebbe giocare, ma quali sono?
Non è ancora dato saperlo.
Allora, se tutto è ancora in fase di costruzione e si aspetta di trovare buone occasioni per i prossimi tasselli, verrà fuori una squadra fra un paio di mesi.
E sarà l’adattare gli acquisti affinchè possano giocare assieme, essere compatibili e, soprattutto, efficenti per ció che riguarda i risultati e la classifica.
Il giovane allenatore, forse perchè conservatore italico, forse per fare di necessità virtù, continuerà ad eseguire il ruolo di gestore del gruppo e possibilmente di motivatore.
Per questo non mi attendo molto da lui, ma, considerato quanto sopra, mi basta che aiuti ad ottenere la salvezza.
Se, come hai giustamente scritto, quell’iniziale progetto è stato tranciato sul nascere, Gilardino o un altro pescato fra i disoccupati italici, è lo stesso.
Anzi è auspicabile e meglio che non venga rimosso, perchè è già dentro il gruppo e saprà come muoversi con i vari caratteri dei singoli in rosa.
Lui è stato scelto, che venga difeso quando, fra poco, sarà messo in discussione,e vada avanti fino alla fine.
La salvezza si puó ottenere anche così, purchè almeno non si debbano più vedere atteggiamenti in campo come quelli di sabato sera.
Per il resto si capirà fra un anno o due se questa è transizione oppure se sarà metodo fisso anche in futuro.
Su zangrillo e soci, c’è poco da aggiungere.
Basta conoscere un pochino il suo curriculum, le sue esternazioni ( anche professionali), i suoi parenti, i suoi amici, per capire chi è e cosa rappresenta.
Tra uno così e Spors esistono distanze siderali.
E non mi riferisco ai loro rapporti personali, di cui nulla so e che non mi interessano.
Mi riferisco alla cultura manageriale e calcistica, compresa anche la diversa estrazione geografica da cui provengono.
Non possono coesistere, a livello societario,se non forzatamente, come da 18 mesi a questa parte.
Lo zangrillo è l’ombra lunga del suo amico cogliatese, una sorta di ulteriore eredità che ci ha lasciato.
Per lui i 777 sono i soldi che sono giunti e che il suo amico non metteva.
E lui in quell’ambito si muove e si specchia, come sempre col culo degli altri.
Finchè avrà quel ruolo, temo che grandi mutamenti di organizzazione e mentalità ne vedremo pochi, a prescindere dai risultati sportivi naturalmente.
Saluti!