FerrettiLindo1893
Poche balle, nonostante l'Europa le leggi del calcio sono scritte nella pietra. È tornato Preziosi, carico di tutte le sue azioni (cattoliche o meno) e il Genoa è tornato a vincere d'incanto anche in trasferta. Chi sottovaluta le capacità taumaturgiche del (faccia di) bronzo di Cogliate dovrebbe fare mea culpa. Dopo la finta vendita agli americani con le pezze nel culo, motivata da sottili ragioni tattiche (indurre i duecento ingenui livorosi a sciogliersi e a chiudere i fastidiosi muri), rieccolo sfolgorante nel suo Venerdì di Gloria. Adesso che ha rivalutato il Centravanti Misterioso, può anche procedere alla vendita di quel bidone bolso di Retegui, infiltrato manciniano nell'immacolata rosa del "Genova milleottocento eccetera".
La qualità di Ekuban si era già espressa luminosamente nei primi 20 minuti. Prima ha concluso una bellissima azione da gol dimenticando la palla al limite dell'area, ma così facendo ha destabilizzato i difensori del Sassuolo, poi ha finto di ciccare il pallone da scaraventare in gol, perché così richiedeva la tattica di Gilardino, che prevede di vincere in rimonta per non dovere soccombere nei minuti di ricupero. Segnatevi il suo nome. Ekuban è l'apice della storia del Genoa. La sua sfortuna è che non ci sono molte squadre con la maglia neroverde, perché quando lui incontra un avversario neroverde inevitabilmente lo stende. Sembra passata un'eternità da quel famoso Venezia-Genoa, ma la colpa è degli sponsor tecnici, che insistono su colori desueti. D'accordo, era un'amichevole (tutte le partite contro l'odioso Sassuolo sembrano amichevoli), ma abbiamo visto un sacco di rarità. Il gol di Ekuban, un rigorino a favore (come in B), la sostituzione di Badelj, la resurrezione di Martin. Ci manca solo di vedere Sabelli sostituito prima del recupero, poi abbiamo visto tutto. Il gol di Pinamonti è stato di un'astuzia colossale. Fargli credere di avere la partita in mano per trafiggerli al momento opportuno. Come per magia, quel gol ha avuto l'effetto di dimezzare i passaggi indietro, le manfrine tra difensori e portiere, perfino Martinez rinviava lungo, come un Maignan qualsiasi. Incredibile, rigenerante. Corro a prenotare le trasferte per l'Europa. L'Inter trema, e finalmente Gilardino si è conquistato la panchina di una squadra che conta. Quale, non si sa.