Estenilson a rosa di valore il Genoa ce l'ha, quest'idea che con una rosa diversa il Genoa di Gilardino giochi in maniera diversa e ottenga altri risultati non so su quali basi si fondi.
Poi non dico che non sia così, però nemmeno si può dare per scontato che invece lo sia, è una vostra previsione, alquanto ottimistica potrei dire.
Avrebbe più senso basarsi su quello che abbiamo visto da Ascoli a Salerno, quindi sui fatti.
Poi io posso dare la mia interpretazione, tu la tua e così via; ma parlare di quello che potrebbe essere se, o quello che sarebbe stato ma, non è funzionale al dibattito
Io penso che il Genoa attuale con un allenatore che gioca un calcio posizionale, se vogliamo andare nel tecnico 🙂, potrebbe fare bene.
Un 4-3-3 con Vogliacco a destra, Martin a sinistra, De Winter e Dragusin al centro; Badelji, Frendrup e Malinovsky in mezzo con Gudmunsson e Messias larghi, dietro a Retegui. O un 4-2-3-1 alzando l'ucraino e con eventualmente Strootman per Badelji. E ovviamente Martinez in porta.
Avresti una coperta ancora più corta sui cambi: Thorsby, Puscas, Sabelli, Haps sono oggettivamente improponibili in un gioco posizionale. Ti sarebbero però venuti meglio Jagiello e Galdames.
Penso che il Genoa attuale con un allenatore che gioca un calcio più atletico basato sull'1vs1, sul gengenpressing potrebbe fare bene: Sabelli, Thorsby, Haps, Kutlu sarebbero cambi ben utili ma perderesti quasi del tutto Badelji, Strootman e Malinovsky(che ha fatto male con Tudor ed è uscito dagli schemi di Gasperini), sarebbe in grossa difficoltà Bani e penso quasi inutilizzabile Martin ma si esalterebbe di molto Vasquez.
Gilardino da Genoa-Sud Tirol, che è la prima di Gila mentre Ascoli è la seconda, a Salernitana-Genoa mi pare abbia cercato di ibridare le cose per poter sfruttare due anime molto diverse.
Martinez, Badelji e Strootman, ma lo scorso anno Coda, Criscito e Vogliacco sono giocatori che nel calcio di posizione in B e anche in bassa serie A la loro la dicono alla grandissima: i piedi ci sono, a calcio ci sanno giocare, per la larga parte il calcio di posizione è fatto, serve metterci applicazione nel tenere le posizioni e le distanze ma si fa.
Limitatamente alla B secondo me anche Bani e Dragusin han proprietà di palleggio adeguate a far girare la palla.
In A già il rumeno non avresti potuto schierarlo fuori piede, che era una delle mie preoccupazioni estive.
Nemmeno da dire che De Winter sia molto adatto alla costruzione dal basso.
Per me però il problema più grande è che Frendrup nel calcio di posizione lo perdi: lo scorso anno che capitava più spesso di avere palla e di giocare a ritmi bassi faticava perché era sotto ritmo.
Nel calcio più ad alti ritmi, dove esalti Frendrup anche in B avresti faticato tanto: Strootman è al posto giusto e al momento giusto ma non mulina le gambe veloce, Coda a correre e rincorrere fa fatica, atleticamente è meglio Puscas che però(senza offesa) mi sembra calcisticamente un somaro.
Tra l'altro con la pressione in avanti e il 4-3-3 avevi anche il problema che la tua difesa nel 1vs1 e non adeguatamente coperta in mezzo non sempre sovrastava l'avversario.
Gila mi sembra che con intelligenza abbia ibridato le due filosofie: il Genoa quando ha margine fa un gioco posizionale: i 20 passaggi che portano al goal di Albert sono puro calcio posizionale, che in B si vedeva anche abbastanza spesso, visto che gli avversari dopo una certa fase di pressing alto ci lasciavano campo e pallone.
Ma sa gestire anche l'altro spartito: transizioni rapide(da cui nasce il goal di Gud alla Juve per esempio) e pressione alta(il goal sempre di Gud a Udine del vantaggio).
Gudmunsson è però anche qualcosa di più: una delle caratteristiche principali dell'islandese infatti è la capacità di creare superiorità numerica sia muovendosi liberamente per il campo, sia andando in azione personale partendo però sempre da lontano.
In questo potrebbe ricordare il Gomez di Gasperini, ma l'argentino è molto più a suo agio quando si stringono le maglie per cui non era tanto un'opzione cercarlo direttamente dal portiere(posto che Musso, Gollini e Carnesecchi non sono esattamente Martinez) più spesso il Papu si abbassava nella metà campo quando la transizione rapida era fallita.
Albert invece va a cercarsi la prima costruzione, ha una forte connessione con Martinez e si trovano spesso tra i fremiti dei tifosi del Genoa.
Visivamente direi che Albert viene fuori dalla marcatura quando la squadra è ancora sotto la linea della metà campo: nel goal del pari a Salerno, ci sono dietro ad Albert i 3 difensori e in linea con lui altri 4 compagni(Mali, Badelji, Frendrup e Strootman) mentre davanti a lui ci sono solo Spence, a cui chiede il dai-e-vai, e Retegui.
Poi nel momento del dai-e-vai intelligentemente Badelji va al suo posto vicino a Retegui e si propone anche Spence.
Mentre Gomez, vado a memoria, di media andava a recuperarsi il pallone da De Roon o da Palomino, avendo davanti a lui 5-6 compagni.
Entrambi comunque sono giocatori che velocizzano la manovra e scombinano i piani di gioco: Gasp dopo aver giocato anni con Ilicic e Gomez non è più l'integralista puro del 3-4-3, anche se molte cose le ha tenute; ma capita lo stesso a Juric con Vlasic che è un altro genio del pallone a cui spiegare cosa fare e limitarne i movimenti o il raggio d'azione non può far altro che intristirlo.
Tornando a noi, c'è anche da considerare un percorso: Gila ha ereditato una squadra che nasceva per fare calcio a ritmi alti, chiaramente ispirato al gengenpressing, che però era inadatto alla rosa a disposizione e al percorso che stava facendo. Blessin, in uno degli errori più gravi che ha commesso, non ha pensato che nessuno avrebbe giocato a viso aperto col Genoa: vero che i calciatori non erano adatti alle transizioni ma ci sono volute poche partite per dire che in ripartenza eravamo in-giocabili. E che eravamo vulnerabili se mandavi le 2 punte sui 2 difensori in campo aperto.
Quindi pian piano ha abbassato i ritmi, ridotto le situazioni in cui gli attaccanti avversari potevano trovarsi in isolamento con i nostri difensori cambiando modulo e inserendo Vogliacco nella 3 dietro.
Di fatto è venuto in A sfruttando l'inerzia: il Genoa era una squadra non bellissima ma solida, sin dalla sua costruzione estiva, l'avevo definita una solida monovolume tedesca a diesel: Gila si è limitato a mettersi in autostrada a 130 all'ora sapendo che con la benzina che aveva non doveva fermarsi all'autogrill. 🙂
Che comunque per dove ci ha presi, per le aspettative che avevamo e per le pressioni che c'erano non è che fosse facile e nemmeno scontato. Se mi concedi la citazione ha fatto come i blues brothers in direzione Chicago.
In A secondo me ci è arrivato male: in parte per riconoscenza(Haps), in parte per inesperienza(i meccanismi difensivi con la Fiorentina...) e in parte perché il mercato del Genoa è iniziato quando la stagione era già stata imbastita(Messias, Malinovsky e De Winter non han fatto 1 amichevole con noi).
Secondo me ha rammendato il lavoro estivo e quello che si portava dietro dallo scorso anno cercando di non buttare il bambino con l'acqua sporca, in questo è stato molto intelligente.
Ancor più intelligente nello scegliere, prima di tutto, di sistemare la fase difensiva.
Puntando sul fatto che Retegui e Gudmunsson potessero per condizione il primo e caratteristiche il secondo tenere a galla il reparto.
Ha fatto una cosa sensata, dando solidità al reparto difensivo si è garantito di tenere in movimento la classifica anche nei momenti più difficili e quindi di aggiustamento in aggiustamento ha trovato una quadra che secondo me è efficace e anche sensibilmente diversa dalla squadra vista a inizio stagione.
Poi non sono stati solo gli aggiustamenti ma anche la crescita di condizione di giocatori come Malinovsky che ti permettono di giocare molto meglio: il Ruslan dell'Olimpico che al massimo camminava veloce è ben diverso dal giocatore visto con Torino e Salernitana in questi 10 giorni.
A valle di tutto questo pippone: come dimostrano Sassuolo e Udinese che han rose non meno competitive della nostra avere i calciatori e farli rendere non è esattamente gratis.
Gila sin qui ci è riuscito, dimostrando una certa duttilità, molta intelligenza e sensibili miglioramenti cosa non scontata.
A me onestamente sarebbe piaciuto vederlo con un mercato più puntuale e una proiezione ben definita sui 2-3 anni per vedere se anche al netto di Gudmunsson e dell'ossatura di questi 15/18 mesi era capace di trovare soluzioni e magari evolvere il suo gioco o magari obbligare il reparto scouting a trovarglielo Gudmunsson: non so te ma io a vedere le giocate di quel ragazzo lì mi diverto. 🙂