Non ho nulla contro Gilardino. Fa cose che mi piacciono e altre che mi piacciono meno. Praticamente come tutti gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Genoa, compresi quelli che porto nel cuore.
Fatta questa premessa devo dire che ritengo Gilardino l'allenatore adatto a portare alla salvezza il Genoa in questa stagione, così come si è rivelato l'uomo giusto per raddrizzare la piega che aveva preso la scorsa stagione. Non lo considero l'allenatore su cui puntare per un progetto a medio/lungo termine, ma io faccio il pensionato e di calcio capisco poco, quindi il mio vale come il semplice parere di un tifoso, cioè zero.
Detto questo, comprendo in pieno quanto Gilardino possa essere incavolato con la società per la situazione che si è venuta a creare, anzi io lo sarei ancora di più se mi trovassi al suo posto. Però non mi piacciono certe dichiarazioni rilasciate pubblicamente e non lo dico per difendere la società, che al momento non può essere oggettivamente difesa da nessuno. Parole pesanti come quelle dette da Gilardino fanno solo il bene dei giornalisti locali, aumentano il malumore dei tifosi e creano pericolosi alibi ai giocatori. Inoltre possono essere lette come un alibi per se stesso, come qualcuno ha giustamente già fatto notare.
Passano gli anni, cambiano le proprietà, ma il mondo Genoa riesce sempre ad avvelenarsi. Sembra una maledizione e, se è vera la leggenda della besagnina, magari è proprio così.
Ieri, oggi e domani sempre genoani: forza Grifone!