AleR
Premessa: questo post non si riferisce ad alcun nick… ad uno in particolare a cui, come richiesto, non farò mai più riferimento, nemmeno dovesse sostenere che nascemmo da una fusione con la maglia a strisce orizzontali.
Quando davanti alla TV assistetti , attonito, al massacro di Bruxelles in mondovisione fui terrorizzato per il fatto di sapere di alcuni amici presenti. Il Presidente della squadra di calcio dove giocavo all’epoca e alcuni compagni di allora, juventini, erano all’Heysel… le immagini scorrevano vuote, come le parole di Pizzul e degli altri e non mi accorsi che quella sera finiva il calcio così come lo avevo ereditato dalle generazioni precedenti.
Il mio Genoa schierava Pikkia Gorin e Ruspa, la mia Nord era con i tamburi, la bandiera col puffo, la lingua dei Rolling Stones, i bandieroni del Che e quello della gangia. Mi avessero detto si sarebbe sciolta la Fossa lì avrei presi per pazzi…
Chi poteva immaginare sarebbero venute la legge Bosman, le pay TV, il Milan del Berlusca, la commercializzazione del calcio… che una questione, sacrosanta, di ordine pubblico sarebbe diventata il pretesto per ucciderne l’anima.
Nessuno vuole (o potrebbe) tornare indietro, tra l’altro consapevole di come la mente tende ad edulcorare il passato fatto non solo di scontri, ma di calcio scommesse e doping perché i sapiens sapiens sono una razza bastarda che non migliora ne peggiora… si evolve.
Però un ragazzo sardo sognava di diventare capitano del Cagliari e un giocatore forte non si sarebbe mai immaginato a fare il ventesimo panchinaro al Tottenham rinunciando a giocare in una squadra media dove rappresentava un simbolo.
Le squadre avevano un’identità, anche di gioco, che non contemplava un Torino o un Genoa a gestire il pallone pur schierando campioni, quando capitava. Andavano a ondate e si esaltavano nelle rimonte, soprattutto in casa, quando lo stadio ruggiva se marcavi il golletto, sotto di due, e la riprendevi con la bava alla bocca.
É talmente vero che succede ancora… finché durerà…
La spersonalizzazione implementata negli ultimi trent’anni è un potentissimo moltiplicatore di spazzatura e la più grande dimostrazione non sono gli agenti e le baldracche ma proprio le tifoserie, diventate in troppi casi comitati di affari che hanno fatto diventare un “mestiere” quello che un tempo era ingenuo fideismo alla vana rincorsa di un sogno… una chimera. Inseguita da tutti, persino da presidenti di società , intenti a rovinarsi col calcio e spargere sale dietro le porte perché “porta buono”.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Se mi incazzo nel caso chiunque scherzi su Highbury è solo perché morirò con la chimera del sentimento popolare, della curva come casa, della simbiosi della tifoseria con la propria squadra, perché la squadra e la “sua” gente sono inscindibili. Perché ho odiato Gasperini con tutte le mie forze ma non sono riuscito a scriverlo fino a che è stato il nostro allenatore, oppure sarò riconoscente allo zio Balla o a Nicola finché scampano perché ci hanno capito e rispettato.
E… quindi…non me fotte un beneamato cazzo di come giocano il porco xxx di Man City, Liverpool o il Bayern o il belin che te neghe, la viola e il loro allenatore mi stanno sui coglioni e lo rivendico: perché sono un becero genoano e per me solo il Genoa esiste. La bremmier ligg è il simbolo attuale di un calcio che odio, tanto l’ho amato e, non fosse per il Genoa, non guaderei più.
Un tanto era dovuto per spiegarmi, senza pretesa di essere condiviso ma compreso…
“in questo calcio alla deriva, solo applausi a Gigi Riva”