Bortolazzi
Ciao.
Certo, quel che scrivi puó avere un senso, ma non assoluto.
Prima di ogni altra cosa, riguarda la società.
Se hai un bene ( calciatore) in cui credi
( potenzialità), non possono essere i pareri di pancia di alcuni tifosi ( spesso poco competenti) ad inibire l’investimento.
Ovviamente se esiste un clima generale di fiducia nella proprietà e,soprattutto, nella dirigenza.
Nei dieci anni precedenti, sapevamo che gli arrivi, in qualsiasi forma, erano casuali e temporanei.
Pertanto il tema che poni era fondamentale per chi si trovava in quei momenti ad allenare.
Questo clima esiste?
In parte si, ma è talvolta cieco e fideistico.
In parte molto meno, come, per esempio, i vari e diversi concetti e pareri espressi proprio sul muretto negli oltre tremila post sul mercato da gennaio in poi.
Io spero sia vero che Albert, Frendrup, Matturro,fossero ben conosciuti prima di arrivare, così come, in seguito, Martin, Retegui, che vi fosse già un interesse per Spence prima della trattativa Dragusin, che Vitinha non sia quì solo per un “favore” agli amici francesi.
Ovvero, se questa fiducia esiste, il genoano medio non deve spaccare i coglioni alla prima palla sbagliata e lasciare che il calciatore possa sbagliare, perchè sbagliare vuol anche dire crescere.
Ovvero una società diversa e forte deve e
puó anche mutare le “abitudini” del tifoso medio.
Detto questo, torniamo al tecnico.
Rispondendo anche a Maud ( che saluto ✋),se la società ha già scelto il Gila per il futuro (ed il Gila sceglie il Genoa), accetta e condivide le sue scelte.
Personalmente ritengo che, al di là di ogni giudizio tecnico, solo che per l’età Strotman e Badelj non possano far parte del futuro del Genoa. Il prode Ekuban ( che ricorderó con molto affetto) neppure.
Il generoso Sabelli, se vuoi aumentare, nei prossimi anni, il tasso tecnico e qualche posizione in classifica, dovresti sostituirlo con uno migliore.
Vogliacco, forse, non è in grado di giocare a livelli più alti.
Se fosse per me, e lo dico solo per buon senso, senza voler insegnare nulla a nessuno, uno/due alla volta proverei tutti.
Ma non, come nelle ipotesi di Mashiro, nelle ultime tre/quattro giornate, nelle quali, probabilmente e sperabilmente, avremo ottenuto la salvezza matematica, ma già oggi e proprio in partite come quella di domenica, dove non hai nulla da perdere e l’avversario è un bel test.
Riguardo poi le esperienze precedenti, i fallimenti di Spence o Vitinha, per esempio, sono riguardo ai livelli più alti del calcio.
Cioè entrambi non sono ragazzini, hanno giocato in stadi enormi e pieni, contro avversari molto forti, con tecnici diversi.
Anche se dove stavano non hanno convinto, credo che ai livelli del Genoa e del campionato italico possano starci tranquillamente.
Naturalmente se lo vogliono e se sono calciatori seri.
La controprova a quanto ti sto scrivendo, sono, per fare due esempi, Retegui, che alla prima partita ufficiale con il Genoa ha segnato dopo
Circa cinque minuti, e lo stesso Spence, che nelle partite precedenti, senza fare cose incredibili, è entrato ed ha giocato con naturalezza, senza sbavature, nè in fase divensiva, nè in appoggio.
È bravo, ne ha voglia ( per ora) ed ha subito e semplicemente dato il suo apporto.
Crescerà ancora?
Lo speriamo certamente, ma non sembra certo un calciatore “a rischio”.
Questa è la specifica al mio pensiero.
Cari saluti anche a te!