E comunque adesso sì che il Gila dovrà dare il massimo per evitare che l'abbondanza si trasformi in problema, a meno che infortuni e squalifiche non gli diano una mano. Non solo in funzione di questa stagione, ma soprattutto della prossima. Il problema principale è la convivenza tra Messias e Malinovsky. Alternare i due potrebbe creare malumore, anche perché entrambi si considerano colonne del Genoa futuro. E aggiungiamo a buon peso che anche Strootman si considera una colonna portante. Messias sulla fascia, con questo modulo, non può essere una soluzione definitiva. Lo stesso Gilardino ha parlato di "sacrificio" quando commentava la disponibilità di Messias a lavorare sulla fascia. Facile immaginare che, a lungo andare, provocherebbe mugugno. La convivenza duratura dei due passa per una serie di alternative tutte delicatissime. La prima passa per la panchina di Badelj insieme a Strootman. Fantascienza. La seconda per la panchina di Albert. Fantascienza. La terza per il cambio di modulo (4231) con Messias, Albert e Mali nella linea a tre. A Biella visionaria. E non è l'unico problema, perché c'è anche quello di vedere Spence e Martin che si interseca col precedente. Ed è ormai chiaro che Gila considera Vitinha una seconda punta, come ha dichiarato in conferenza stampa, quindi con la sua visione schematica sarà per il momento sempre e solo l'alternativa a Gudmundsson mentre Ekuban continuerà ad essere l'alternativa a Retegui. Insomma, si alza l'asticella e Gilardino dovrà poter contare sulla collaborazione fattiva del DS e altri dirigenti, oltre che sulle sue capacità diplomatiche, per tenere lo spogliatoio unito e motivato. L'obiettivo non è solo sfangare questa stagione, ma ancorare i pilastri per la prossima, decidendo quali sono le pedine fondamentali oltre a Mali e Messias ormai di proprietà, semmai Frendrup, semmai Badelj e immaginare un modulo nel quale si ritrovino, convinti e contenti.