Torno oggi da un viaggetto lavorativo dove ho avuto comunque modo di seguirvi nelle consuete peripezie previsionali su quanto, si presume, stia accadendo al Genoa.
Come ho avuto modo di dire a qualcuno in privato, la capacità di approcciare temi di natura societaria di QdM è stupefacente considerando che si tratta di argomenti da occhialuti topi da ufficio, non certo adatti ad un eterogeneo sito di tifosi. Complimenti davvero a Mashi e AleR, ma anche ai molti nuovi contributi da parte dí insospettabili aspiranti “kommercialisten”.
Quando iniziai a commentare i numeri del Genoa sul muretto, condividemmo alcuni principi fondamentali per comprenderli, li paragonammo alle analisi del sangue per rendere l’importanza delle tendenze oltre al numero puntuale; avere un valore alto di colesterolo è negativo ma se partivo da uno altissimo e sta scendendo le cose vanno bene e viceversa. La fotografia statica di una situazione dinamica ha bisogno di interpretazione.
Nel commentare oggi l’agenda del CDA, vorrei condividere un altro principio basilare: strumenti tecnici per operare sulla composizione sociale, come in questo caso l’art.. 2441, 5° comma, oppure la conversione del debito a capitale seguono le decisioni, non le precedono.
Un mio mentor mi diceva sempre: tu prendi una decisione (legittima ndr) e il bilancio segue.
Questo per dire che, pur essendo utilizzato nell’ambito di operazioni straordinarie, lo strumento in questione potrebbe benissimo servire a svincolare finanziamenti a cui il Genoa CFC è legato, non ritenuti più idonei, e per farlo si è ritenuto di passare attraverso il patrimonio della società.
La situazione è troppo ingarbugliata per prevederne lo sviluppo attraverso un’agenda di assemblea anche se è vero che le sorprese sono dietro l’angolo dal momento in cui i vecchi proprietari sono costretti a lasciare il CDA e si opera sul capitale in questo modo.
Lo scenario più favorevole è quello di un nuovo soggetto che recupera i soldi prestati, tramutando il finanziamento in azioni e assumendo così, progressivamente, il controllo del Genoa CFC.
Si trattasse di A-CAP come sospettato da Edo e AleR la cosa mi parrebbe strana perché non vedo grandi differenze, nella situazione data, se le garanzie ai prestiti pregressi sono valide, tanto più se assumesse il controllo del CDA con suoi rappresentanti. Sono aspetti legati a dettagli non disponibili e quindi semplici illazioni.
Al contempo il bilancio dirà alcune cose, non tanto sugli effetti previsti e prevedibili della gestione del recente passato ma su quanto le perdite pregresse e il finanziamento del circolante (i soldi necessari per sostenere le spese correnti ndr) hanno intaccato il fieno messo in cascina rispetto alla diluizione dell’onere del debito.
Se iscriviamo gli ammortamenti sospesi il conto economico andrebbe a vacche perdute, in quest’ottica potrebbe leggersi l’operazione sul capitale sociale (pur essendo una modalità atipica se fosse solo questo il fine). Vedremo.
Ultimo commento sulla vicenda Blasquez. Gestire bene un’azienda necessita anche di capacità comunicative e relazionali di cui ha evidentemente difettato. Di certo preferisco un antipatico competente, che faccia i suoi interessi insieme a quelli del Genoa rispetto a un affettuosissimo incapace… con alcuni abbiamo abbondantemente dato in questo senso. Dal momento in cui dovessero confermarsi alcune illazioni, perché di questo parliamo, bisognerebbe erigere un monumento equestre, altro che musse.
Essendo che parliamo del Genoa, saranno inevitabilmente tutte cazzate 😉