Belin, me ne vado dieci giorni e mi comprate lo stadio… se continuate così emigro agli antipodi 😉
Il consolidamento patrimoniale era uno dei pilastri del piano, uno dei più complicati data la sgradita presenza da cui purtroppo non potevamo prescindere, per un milione e più motivi.
Il paradosso della visione pragmatica del calcio, è che i sogni si realizzano applicando crudi principi di gestione aziendale che di romantico hanno ben poco. Perché disporre di un bene non prevede coabitazioni, se vuoi metterlo a patrimonio e disporne - ristrutturarlo, venderlo, impegnarlo a garanzia, ecc ecc - a beneficio della società senza interferenze di sorta.
Il tutto per essere in grado di rinforzare la squadra e goderne in campo e fuori.
Tornando alla cruda realtà, suona contraddittorio e beffardo leggere i post di oggi dal momento in cui il castello è miseramente franato e non riusciamo a mettere insieme il pranzo con la cena. Quindi i casi sono due: dietro alla proposta di Blasquez c’è la nuova proprietà come ipotizza Mashiro e stapperemo casse di quello buono, oppure si tratta di un “non si vende nessuno” al cubo che a questo punto non troverebbe alcuna belin di giustificazione in una polveriera pronta ad esplodere, come visto mille volte in caso di agonia prolungata in campo e fuori (non solo al Genoa ndr per chi chiude sempre e ostinatamente la sua prospettiva a un palmo dal naso).
Anche per quanto riguarda i conti, perché serve ripetere all’infinito come le fotografie statiche o le analisi del sangue “alla data” valgono esclusivamente se la cura continua. Diversamente si tramuteranno in rimpianti per come si sarebbe dovuto continuare a curarsi mentre ci si guarda allo specchio bruttissimi e spiantati.
Questo l’Ing.Blasquez dovrebbe averlo ben chiaro, nella speranza lo stadio non sia un altro bluff oppure una discussione aperta con quanto resta dell’azionista (?) destinata a generare il diniego come successo con i “rinforzi” di agosto.
A NY devono rendersi conto e spiegarlo - per iscritto - al tribunale, agli altri creditori ricorrenti o a chi cazzo dovesse essere in grado di prendere una decisione: buttare nel cesso quanto rimane del valore generato dalle risorse immesse nel club e delle corrette scelte gestionali prese fino a luglio 2024 è questione di pochissimi mesi… di cui alcuni importantissimi trascorsi.
In borsa lo chiamano “stop loss” e serve a salvaguardare il capitale investito in un'attività finanziaria in caso di rischio cogente di perdere tutto o quasi.
Dal momento in cui hanno acquistato il Genoa CFC con questa logica, attendendo una rivalutazione di un “valore” depresso anche credendo nella crescita del campionato italiano, DEVONO accettare una perdita oggi e vendere. Se volevano invece continuare a investire, lo potevano tranquillamente fare due mesi fa oppure escano allo scoperto e spieghino cosa cazzo vogliono fare.
Non per far piacere a 4Mazzi, a QdM o ai genoani ma in quanto la credibilità è importante per i giocatori, il mister, gli interlocutori di mercato, le istituzioni che gestiscono lo stadio, i concorrenti. In questo momento tutti vivono nella consapevolezza del “tirare a campare” in attesa di un qualcosa che promette malissimo. Rendere in questa situazione è impossibile per chiunque e non può che verificarsi l’avvitamento progressivo già abbondantemente in atto, ma gli aerei si avvitano prima di schiantarsi.
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