edoardo777
Ok Edo… però il movimento italiano, dopo anni di oblio, ne piazza tre nei primi 50, ha un altro paio di giovani interessanti e un accademia tra le più quotate al mondo in Liguria.
Seppur irriconoscibile rispetto al passato una Davis l’abbiamo portata a casa e teniamocela.
La classifica ATP non sapevamo cosa fosse però i risultati li premia e, nel combinato tra punti e soprattutto $, porta i migliori a concentrarsi tra slam e master 1000.
Vincendo un 250 te la batti con i giovani in ascesa e qualcuno tra i primi 15 per portare a casa 40k$ tassati. I migliori partecipano solo nei buchi di calendario o dopo gli infortuni. Più o meno funziona così nei 500.
Dovendo difendere i punti, nei primi anni quando arrivi in cima ne fai ancora qualcuno per poi mollarli… a patto di avere costanza nell’arrivare in fondo.
Il tennis è un sport spietato e relativamente povero, nel senso che per arrivare alla marmellata devi essere costantemente nei migliori 30 al mondo. Dove un buon giocatore che galleggia nei cento senza acuti guadagna ben poco.
Il circuito challenger (frequentato da gente tra la posizione 80 fino alla 200) é in investimento senza senso per chi non riesce a passare al gradino successivo. Un Gudmunsson, per dire, sarebbe un semi professionista senza arte ne parte.
Buona pasquetta