AleR quello non paga le tasse, quello pensa solo alle donne, quello non ne ha più voglia, quello si dopava, eccetera eccetera.
A prescindere da Sinner, la cui assoluzione non è certamente regalata, facciamo tutti fatica a convincerci che tutti gli atleti di livello top oggi giorno sono dei mostri. Niente più, niente meno.
Prendi una qualsiasi disciplina olimpica e i medagliati, nel 90% dei casi, sono l'estremizzazione degli interventi artificiali sul fisico. Architettura biologica. Guarda Berruti o anche Mennea, abatini poco più muscolati del normale nelle gambe e gli scattisti di oggi che hanno montagne di muscoli sulle spalle, sulle braccia, perfino sul collo... O le ragazze anoressiche della ginnastica artistica che sembrano uscite da Mauthausen... Selezione crudele. Gli sport dove non puoi competere se non sei alto 2 metri e quelli (ginnastica, sollevamento pesi) dove ti premiano se non superi il metro e 60... Ma in generale anche i normotipi in realtà nascondono bene un'esasperazione dell'architettura fisica, degli allenamenti maniacali e del supporto medicinale che ne fa mostri o fenomeni.
In un regime totalitario c'è caso che Sinner e Musetti, sfruttando all'estremo le norme della WTA, sarebbero stati sottoposti a terapie farmacologiche atte, una volta limate le caratteristiche esterne e abbassati i livelli di testosterone, a farli giocare tra le donne. Oppure, visto che il tennis conserva ancora un grado di civetteria femminile, indirizzati ad altri sport, sempre a competere in ambito femminile, come ormai fanno quasi tutti gli asiatici, gli africani e alcuni europei, selezionando casi umani border line. I ciclisti percepiscono soldoni dalle case farmaceutiche per testare prodotti che diventeranno doping qualche anno dopo e lo stesso succede in molti sport di fatica. Quando un atleta di primissimo livello risulta positivo a una sostanza dopante "classica e antica" quasi sempre si tratta di un falso allarme, dato che sui campioni semmai si sperimentano sostanze ancora sconosciute. Chi, guadagnando milioni, sarebbe così stupido da rischiare la carriera per ingurgitare amfetamine ormai standard anche presso i dilettanti e immediatamente diagnosticabili? E a proposito di dilettanti: mandano giù di tutto e il contrario di tutto. Ne conosco parecchi che sono farmacie ambulanti e comprano ogni schifezza in mercati improbabili come il Montenegro o Andorra.
È la realtà, che va ignorata per continuare a credere nello sport. Ma lo sport competitivo è qualcosa di profondamente adulterato, da anni.