Stupro di Serie C. Ostellari difende il calciatore
Diventa sempre più politico il caso di Michael Liguori, calciatore in forza al Padova Calcio (Serie C) condannato in primo grado a tre anni e 4 mesi per lo stupro di una ragazza allora 14enne (i fatti risalgono al 2018). Dopo il rumoroso silenzio del club, che in uno stringato comunicato il 10 ottobre aveva detto di non voler esprimere “alcun tipo di valutazione in merito” fino all’ultimo grado di giudizio, con il giocatore destinato a scendere regolarmente in campo – come già accaduto sabato –, sono arrivate le prese di posizione di consiglieri regionali, comunali e assessori (Padova è guidata dal centrosinistra). E nelle ultime ore sono intervenuti nel dibattito anche il sindaco Sergio Giordani e il sottosegretario alla Giustizia, padovano, Andrea Ostellari. “Bisogna sempre, sempre e in ogni caso, stare dalla parte delle donne che trovano il coraggio di denunciare una violenza”, ha detto il sindaco, condannando di fatto il silenzio della società. A difesa delle posizioni del centrodestra padovano (il presidente del Padova Calcio è anche consigliere comunale ed ex candidato sindaco) è intervenuto invece Ostellari (Lega). “La presunzione di non colpevolezza sino a sentenza definitiva è patrimonio del nostro ordinamento – ha detto il sottosegretario –, confondere un’accusa con una condanna definitiva rischia di configurarsi come una grave manifestazione di populismo”. Peccato però che non sia un’accusa, ma una condanna, pur di primo grado, arrivata al termine di un processo, contro cui Liguori ricorrerà in appello: le presunte vittime avevano immediatamente denunciato, cercato assistenza, e subìto accertamenti medici. Condanna già definita dall’allenatore del Padova, di cui Liguori è uno dei calciatori di punta, come “episodio molto spiacevole”. Anche un altro calciatore del Padova, Carmine Cretella, è a processo per violenza sessuale. Il dibattito sul silenzio della società non si placherà.
Fq.
Ianna