Zatopek
Diciamo che con questa storia del doping cominciano a rompere davvero i coglioni. Un conto è punire la disonestà che consente di falsare i risultati, altro conto è la caccia alle streghe di stampo proibizionistico, lo sport dove brillano i trasfughi penitenti dall'Europa illuminista diventati poi, oltre che feccia idolatra, colonne portanti degli Stati Unti dal signore.
La discriminante è sempre quella del "cui prodest". In certi sport l'ipotetico doping apporta molto poco, soprattutto se i prodotti vengono identificati in tracce di trascurabile entità. Ci sono invece sport, come la velocità in atletica, dove se caricano su un camion i finalisti olimpici e li buttano in discarica come dopati, anche senza analisi, ci azzeccano.
I veri dopati sistematici, con i loro staff di scienziati, aggirano 9 controlli su 10. Poi fanno persino controlli sui giocatori di bridge!!!