KanakGroup siamo davanti ad un caso di banderuola umana?
Siamo semplicemente davanti a uno dei millanta casi di degrado intellettuale.
Marelli non è lì per caso, ma per quel patto tra DAZN e AIA, in base al quale DAZN trasmette il sonoro del VAR e Marelli vede le immagini del VAR che noi non vediamo e ascolta quello che si dicono tra campo e Lissone. Avendo una visione, diciamo così, privilegiata, annusa in anticipo cosa deciderà il VAR e si adegua dando colpi a cerchi e botti. Ieri sera probabilmente il VAR era molto indeciso e Marelli ha anticipato un parere negativo che non c'è stato.
Detto questo di Marelli, lo zerbino, veniamo al punto, cioè all'AIA. Non so quanto tempo e quanti soldi abbia speso Rocchi a girare per tutte le parrocchie dei media a spiegare quanto belli e bravi siano i suoi arbitri e quanto intelligente sia l'uso del VAR. Poi salta agli occhi di tutti, non vedenti inclusi, che sul fallo di mano non sanno che pesci pigliare, esattamente come in passato, quando la decisione dell'arbitro in campo era prevalentemente "politica". Grazie al VAR si vanno a pescare tocchi di mano impercettibili che non procurano alcun danno agli attaccanti. Il colpo di testa del viola ieri sera era indirizzato sul fondo campo. Ha incocciato casualmente un braccio a mezzo metro di distanza. Non c'è stato nessun danno procurato, che è l'unico criterio intelligente che dovrebbe orientare la decisione. Di conseguenza non c'è stato grave errore dell'arbitro che non ha visto, perché, non vedendo, non ha in alcun modo influito sul risultato. Ma il punto è un altro. Si naviga a vista. Il VAR è come un auto di grossa cilindrata data in mano a irresponsabili, che vanno a 50 km/h in autostrada e viaggiano a 160 nei centri abitati. Ne fanno un uso fiscale senza nessuna coerenza,
Io ripeto quel che dico da sempre. Basta col monopolio dell'AIA. O meglio, col monopolio illegale con cui la FIGC delega all'AIA la questione arbitrale nel suo insieme. L?AIA è quella che durante il regime fascista ha compiuto ogni sorta di nefandezze. un'associazione autoreferenziale che di fatto non è mai cambiata nel suo rapporto col potere e che, nel tempo, è diventata sempre più arrogante e perfino più forte della FIGC, che sarebbe il suo mandante. Che intervengano i comitati dei consumatori e che si crei un'associazione di arbitri italiani o che parlano italiano (svizzeri, albanesi, croati, ce ne sono in mezzo mondo). Nel momento in cui un'associazione alternativa si propone, le leggi europee fanno cadere il monopolio in cui opera l'AIA e si instaurerà una virtuosa concorrenza. Così come si procede ora è solo lo stesso teatrino di sempre.