Concordo con chiunque sia rimasto schifato dall’ennesima dimostrazione di agonia del calcio italiano, in balia di “regole” da tirare, alla bisogna, come la pelle dei coglioni, dalla parte dei soliti noti. In questo caso siamo oltre all’usuale interesse economico e vassallaggi vari nei confronti delle grandi baldracche. A prevalere potrebbe essere l’interesse personale di personaggi in qualche modo legati alle rumente, intervenuti per sfizio in spregio al buon senso e alla vergogna che sono incapaci di provare. Parlano di regole mentre intenderebbero punire una squadra per presunto utilizzo di crediti d’imposta posticci per una paio di milioni, a beneficio di chi ne ha tagliati decine nella composizione negoziata (dicasi fallimento pilotato). Ci siamo passati anche noi, ennesima conseguenza del disastro durato tre lustri.
Quello che pensavo e penso dei presunti beneficiari di oggi l’ho scritto e letto, chiaro e tondo, nella discussione dedicata e non intendo ribadirlo oltre. Ricordo bene le riflessioni di Edo e Alfredo sulle origini di una creatura del potere in ottica anti popolare: condivido.
Però, scusatemi, il disprezzo per quello squallore non riesce a sopire la rabbia nel leggere - non qui per quanto dato sapere - tanti, troppi genoani inviperiti per il laido tentativo in corso dopo essersi distinti nel sostenere qualsiasi porcheria commessa da un certo Presidente e da tutti i suoi lacchè (un certo allenatore in primis), sostenuti senza ritegno mentre ci marchiavano a fuoco con azioni vergognose.
Non dimentico e non lo faccio stasera, nonostante sarebbe facile ergersi a censore delle porcate altrui… la consolazione è vederli sperare di salvarsi dalla C rinunciando alla dignità. Se devo pensare ai nostri veri disastri del passato, non è certo la C di per se stessa a venirmi in mente…