Giammi Però, visto che qui cerchiamo di ragionare a prescindere dai risultati, e rimarcando, ammesso che ce ne sia bisogno, che se siamo salvi a fine girone d'andata siamo i primi ad essere felici, così come sarò il primo ad essere felice se Colombo fa capocannoniere, viene riscattato e va a giocare il Mondiale, di principio è possibile dire che alcune scelte sono cervellotiche e, come minimo, molto rischiose. Poi, per carità, lo storico dice che Ottolini ha fatto squadre che hanno centrato il risultato tre volte su tre e quindi ha sufficiente credito per dargli fiducia, pur avendo operato anche questa volta a budget zero, che è tutto meno che facile.
Per me è folle che hai preso come centravanti titolare uno che faceva panchina a Kouame ad Empoli, in una squadra che è andata giù come un piombo. Lo avevi preso come riserva, evidentemente, di Vitinha, il quale poi nel ruolo di centravanti è stato bocciato dall'allenatore, che lo ha rimesso al largo e quindi ora nel ruolo sei senza rete. O Colombo tira fuori qualcosa, oppure non hai rete che non sia aggrapparsi ai ragazzini o ai lungodegenti.
Quando Vitinha è stato accantonato, che accettasse o meno una destinazione estera, avresti dovuto prendere un centravanti titolare, Pinamonti sarebbe tornato di corsa e il Sassuolo lo avrebbe ceduto di corsa. Non sarà Boninsegna, ma lo scorso anno ha contribuito a salvarti in modo decisivo.
Invece non lo hai preso, in assenza dell'uscita di Vitinha, perché non hai un euro da spendere.
Questo, aggiunto al fatto che i nuovi devi integrarli pian piano, soprattutto quelli che vengono da campionati esteri, produce il fatto che in campo va la squadra dell'anno scorso, i cui soli nuovi sono Ostigard al posto di Koni\Bani, Ellertsson al posto di Miretti e Colombo al posto di Pinamonti.
Pensare che in queste condizioni sei meglio dell'anno scorso è fantascienza. Poi se Carboni e Gronbaek ti daranno quel contributo offensivo che al momento latita, non è impossibile che tu riesca a tornare al livello precedente, ma per l'appunto stiamo parlando di una speranza. Ed è la speranza di non essere peggiorati o di non esserlo troppo.
Questo a fronte della (penso) prima proprietà della storia del calcio che arriva in una nuova società e invece di comprare dei calciatori li vende, senza investire un euro bucato.