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Nel mondo del calcio vero, nessuno dei due è rigore. Ma è vero che ormai se ne danno di assurdi, soprattutto quando la palla cade casualmente su un braccio morto (aperto o chiuso, ma morto) o quando è l'attaccante che si lancia contro il difensore che sta rinviando.
Detto questo, il protocollo VAR esclude l'intervento su contatti di gioco, come spinte o sbracciate, la cui entità viene decisa dall'arbitro in campo. E, nel caso di indebito intervento, vale la decisione del campo a meno che non vi sia un'immagine chiara e definitiva che certifichi il grave errore, che non è il caso di ieri.
È più che evidente che Orsato o Massa non li richiamano mai per un episodio simile.
E comunque vedrete che ora, dopo le rimostranze accese di Gilardino e Zangrillo, ci ridaranno il rigore per spinta su Pandev con la Lazio e omologheranno l'annullamento del gol di Bergamo. Da quando il VAR è diventato proprietà di DAZN ed è scoppiata la polemica interna, sembra che giochino a farsi i dispetti non appena si tratta di partite non decisive per la classifica.
L'arbitro esordiente era un poveretto a cui hanno voluto dare il contentino di una partita in A, prima di rispedirlo nella mediocrità. Per i parametri AIA non ha la statura richiesta, che, come non si dice ma si sa, è come quella dei corazzieri: minimo 1,85. Magari ciechi, ma grandi e grossi.