Penso che, sciaguratamente, molti di voi si sono perso la prima giornata del G7, che tutto il mondo segue a bocca aperta. E allora vi servo con un breve riassunto.
Il grande evento mediatico, appena finiti gli europei di atletica e in coincidenza con l'inizio degli europei di calcio, è il G7 italiano e meloniano.
Lo si spaccia per un summit di grande politica internazionale, ma non è così.
Tutto quello che conta già lo sanno e già se lo sono detti gli sherpa attraverso i canali diplomatici. Intorno ai tavoli dei "lavori" i leader mondiali in realtà non hanno niente da dire, leggono qualche velina se le telecamere sono accese, recitano la loro parte e, quando le telecamere sono spente, nelle parentesi senza testimoni, in cui si immagina che affronteranno temi di assoluta delicatezza e segretezza, in verità ne approfittano per ingurgitare qualche spuntino, rilassarsi, andare al cesso e soprattutto fare gossip.
Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze e dare importanza alle sintesi dei numerosi incontri affidate alle agenzie, già pronte e scritte da settimane. Quello che conta sono le passerelle. Ne concedono anche una al papa, che porta agli occhi del mondo la sua pennellata di bianco, così come Zelensky con il suo grigioverde d'ordinanza.
La scenografia la fa da padrone e l'apparenza è la vera sostanza.
Oggi sono scesi perfino i paracadutisti con le bandiere degli Stati coinvolti. Persi in una prateria, guardando il cielo, i leader hanno esclamato "Oooh" per un'esibizione degna delle feste di paese e si sono profusi in strette di mano ripetute con tutti gli eroi scesi dal cielo. Prima si sono avvicinati ai paracadustisti appena arrivati e giù strette di mano. Poi si sono messi infila e tutti i paracadutisti sono sfilati davanti a loro per un'infinita serie di altre strette di mano. Infine hanno fatto una fotografia, al termine della quale la nostra Faccette Nera ha affermato in mondovisione che la trovata "ha fatto fare all'Italia una gran bella figura". Vabbé.
Biden sembrava abbastanza spaesato, si toglieva e si rimetteva i Rayban, faceva il saluto militare e non si capiva come funzionasse il ripetuto su e giù della mano, se per salutare o togliere e mettere gli occhiali. Il giovane e aitante Trudeau gli stava accanto e sembrava incaricato di tenerlo in piedi.
Nel festival dell'apparenza cinguettavano le due "donne d'Europa". Peccato che mancasse la Carrà.
Ursula sfoggiava i suoi soliti completini in tinte chiare di tonalità pastello, che i suoi curatori d'immagine hanno modulato sullo stile della scomparsa regina Elisabetta. È ammirevole come la leader europea sia sempre perfettamente a posto. mai un gesto fuori luogo, mai un momento di abbandono, tutto studiato in dettaglio. È davvero un peccato che i summit non prevedano incursioni nei vestiboli privati. Sono curioso di vederla spogliarsi, perché credo che anche la sua biancheria intima sia del tutto intonata, oltre che pulita e profumata.
La Giorgia conta sull'assistenza dei grandi consulenti della moda italiani, ma ormai anche lei indulge allo stile Ursula per ciò che si riferisce ai colori, con grande stizza della tedeschina, obbligata a sorriderle in pubblico. Poi, certo, lo stile non si imita, a parte i colori. E allora vedi la Giorgia infossarsi sbracata sulla sedia del grande tavolo rotondo, mentre Ursula veleggia sulla storia con la schiena ritta e una posa da divinità buona, che nemmeno Berlusconi.
C'è stata una seduta pubblica, teletrasmessa dovunque, anche in Burundi e in Bangladesh, dove la gente non ha altri pensieri che seguire il G7. Era dedicata all'Africa. A turno i leader e i vari serventi invitati leggevano il loro compitino precotto. L'attenzione era tutta sui dettagli. Tutti in abito "fumo di Londra" o blu scuro, tranne Trudeau, carta da zucchero. Per la scenografia sono stati opportunamente invitati il presidente della Banca Mondiale, truccato da terrorista, con barba e turbante blu elettrico, e il presidente della Banca Africana, con vistoso papillon rossoblu, che nemmeno Ekuban avrebbe il coraggio di esibire. Il livello medio dei convenuti, rispetto all'eleganza, è sembrato piuttosto basso. Dovrebbero invitare l'impeccabile Sanchez, altrimenti Macron risulta sempre il più elegante per scarsa concorrenza.
Gli accessori marcavano minime differenze. Per esempio, a parte il francese e l'africano, cravatte davvero deludenti e scarsamente intonate. Molto strano. Pensate che ieri sera, alla passerella degli Europei di atletica, uno vicino all'altro, il Presidente del Senato, il Presidente del CONI, il Presidente della Repubblica, il Presidente della Fidal indossavano tutti la stessa cravatta. Non una simile, ma uguale. Cosa cacchio li pagano a fare gli uomini immagine se non riescono nemmeno a coordinarsi per suggerire cosa stringere al collo?
Tornando al G7, gli accessori sono importanti. Quella gente (leader e soprattutto autorità invitate) passa molto tempo negli aeroporti, circondata da funzionari e talvolta da guardaspalle. Gli accessori li rubano ai Duty Free, approfittando della confusione creata dalle delegazioni e dall'impunità nei controlli. Mica Fassino si è inventato qualcosa. Vi sembra che abbia la faccia di qualcuno che si inventa qualcosa? È prassi consolidata. Farei eccezione per il cravattino rossoblu del Presidente della Banca Africana. Quello è un articolo che, se te lo metti in tasca, si nota subito l'assenza dal bancone. Sospetto che sia stato pagato (soluzione PSG), preso in prestito (soluzione Preziosi), o abilmente appioppato sul conto di una malcapitato in fila accanto a loro (soluzione Josh Wander).
In attesa della grande cena di gala, coi prodotti del made in Italy portati a spalla direttamente dal cognato Lollobrigida, quello sulla provenienza degli accessori ha costituito l'elemento più significativo di dibattito. Biden, appena informato che non sarebbero stati serviti hamburger Mac Donalds, ha rinunciato alla cena. Stava per fare lo stesso anche Trudeau, ma poi ha considerato che, in sua assenza, Macron lo avrebbe anticipato nella corsa per trombare Ursula.
Quindi grande tavolata nel castello di Brindisi (sempre in mondovisione). Come a Masterchef, per solidarietà gli avanzi non vengono buttati, ma vengono serviti a Zelensky, relegato nelle stanze della servitù.
Che grande spettacolo vi siete persi!