Forse era Raidue,la vecchia rete di San Giuliano prima che lo passassero Ministro della Cultura e dicesse che "Dante era di destra".
Una Anchorman con due strati di rossetto rosso modello imbianchini da Super bonus, annuncia un servizio imperdibile:
L'arrivo della Nazionale di calcio nel ritiro in Germania!
Un pullman dai vetri oscurati, per non disturbare la privacy dei giocatori, (una volta erano trasparenti e agli idioti che andavano a salutarli potevi pure vedere che ti facevano, a stento, ciao con la manina), si dimena tra una stradina in mezzo al bosco.
Ad un certo punto, la telecamera indugia su un gruppo di italiani, età matura sui 50 anni ed uno di questi, robusto, maglietta da bancarelle e baffetto incolto, comincia a sbraitare:
Urla come un indemoniato credo "Italia Italia", accompagnando il suo vocione con un gesto del braccio dall'alto verso il basso come se avesse un martello in mano e si apprestasse a randellare.
Sembrava per la foga e l'impeto che ci metteva, uno di quei poveri lavoratori che scendono in Piazza a manifestare per aver perso il lavoro o contro le politiche economiche e da ieri anche costituenti del governo della Ducetta.
Al suo fianco un altro uomo, appena un po' più giovane ,che si limitava semplicemente a gridare moderatamente il nome della Nazionale.
Il primo tifoso, appena vede che il vicino non intensifica il tono ,lo strattona, lo spinge come a dire, "grida di più", "che stai facendo?".
E i due ripartono ancora più forte nello sbraitare con foga:
" Italia,Italia", che sembra di sentirli pure a migliaia di km di distanza.
Intanto i giocatori erano impegnatissimi sul pullman:
Scamacca era in video call con la psichiatria, per poi passare ai video tutorial per tentare di eliminare il dialetto romano dalle sue parole.
Pare che glielo abbia consigliato la Ducetta con ar momento pessimi risurtati.
Barella era invece su Youtube a rivedere la sua capriola contro Frendrup, non si può mai sapere che possa servirgli ancora.
Ma chi era impegnatissimo era Retegui.
Erano giorni che cercava di capire chi fosse sto belin di Mameli!
All'inizio pensava fosse un suo compagno di nazionale che Spalletti gli aveva scelto come suo compagno di stanza.
Poi Frattesi che era suo vicino di sedile, gli ha suggerito come si faceva a scuola, sottovoce:
" E' er massaggiatore."
Infine, dopo aver finalmente scoperto chi fosse Goffredo, ha cominciato a ripetere il primo verso:
Tra poche ore dalla panchina si dovrebbe alzare e almeno la prima strofa, belin, la avrebbe dovuta già imparare.
La seconda se la dovrebbe essere scritta sulla bendatura della sua mano .
Un poco più indietro verso il fondo del bus, Bastoni e Raspadori si cimentavano con l'uso di due bottigliette di acqua minerale di plastica.
Il primo non a caso giunto pure in Nazionale, non si capacitava del perché il tappo non si sganciasse dopo averlo aperto.
Il secondo molto più scaltro, lo informava che era questo il motivo per cui aveva votato Salvini.
Infine c'era lui:
Seneca Spalletti.
Dopo aver scoperto la App dei giocatori avversari , da dare ai suoi solo se avessero usato come connessione la Tim, Lucianone è sceso dal bus con una valigia piena di libri, che sembrava Piero Dortless de Un Pugno di Libri.
Una pila di libri che andava da Platone ad Aristotele, Confucio, Eraclito fino a Nietzsche .
In valigia aveva Kant, Giordano Bruno e Socrate.
Era talmente pieno di bags che si era portato da Napoli il suo magazziniere di fiducia, pagandolo con il prestito di un libro da restituire entro le prime due partite.
Se fossero stati eliminati glieli avrebbe regalati tutti.
E meno male che he in valigia non entravano tutte le opere di Schopenhauer.
Le dichiarazioni in sala stampa sono le cose più belle che possa offrire Spalletti.
Seconde solo a quelle di Gilardino, il quale in due anni non ha mai detto un belino di interessante, tranne prendersela con i leoni da tastiera e invitare Prestolini a farsi prestare altri giocatori, soprattutto i suoi prescelti.
E' risaputo che Lucianone per disegnare uno schema tira in ballo Eraclito, per preparare una punizione chiama in causa Giordano Bruno,non ne parliamo se ha un rigore a favore, perchè interpella Rousseau e se per caso è contro ti invoca Orazio.
Il servizio terminava con l'inquadratura ancora sul quel gruppo di Italiani, che gridavano ancora imperterriti, senza sosta ,sicuramente emigrati che lodevolmente sperano in una vittoria, più della loro nazionale che delle rivendicazioni salariali in Italia e la massa di licenziamenti.
Mentre il pullman si allontanava verso la steppa tedesca ,l'annunciatrice, (ormai non si contano più le esperte di calcio tra cui Morticia di Rai Due), il 50enne virgulto, dava l'ultimo strattone all'amico a fianco:
"Italien sen desten", appena prima che il bus con i vetri oscurati ,non li degnasse nemmeno di uno sguardo e Chico Graziani Retegui ripassasse la prima strofa.
Non sia mai che parta pure titolare.
Sai che figura di merda in Mondovisione.
IannA