"Vediamo un pò chi posso scegliere:
Schopenhauer no, Brecht ni, Platone troppo forte, Aristotele nemmeno, Socrate giammai, ah ecco lo ho trovato:
Winston Churchill":
“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”
Seneca Spalletti si presenta in sala stampa con in mano il suo telefonino, ben connesso alla rete Tim e con la giacca della Lidl che da oggi la si potrà trovare al 50% sui banconi di mezza Italia con l'autografo di Antonella Clerici.
Si prevedono vendite da grandi saldi e file interminabili di clienti ben prima dell'orario di apertura.
Dalla schermata del suo Samsung è sparita d'incanto l'app più famosa, quella che fece creare e diffondere ai suoi convocati per studiare le caratteristiche degli avversari.
Da dopodomani a richiederla ufficialmente sarà la Svizzera, che fornirà una sua versione, con i nomi , le caratteristiche e i numeri di targa dei giocatori svizzeri, a tutti i membri della Figc.
Luciano Seneca Spalletti però, dopo aver" insegnato calcio" anche sabato sera, si potrà consolare presto:
Paolo Mieli lo ha già chiamato e gli ha promesso una puntata speciale di Passato e Presente su Raitre.
Non ci sarà il Prof .Barbero che ha gentilmente declinato l'invito.
La scelta di chi affiancherà il vecchio storico giornalista, è ristretta tra Franco Cardini e Giordano Bruno Guerra per un dibattito che prevede scintille e sonno.
Interventi da remoto, a cura di Mara Venier e Gabriele Romagnoli, chiamato per spiegare il suo scoop:
Un pezzo su Repubblica di una pagina, su una foto tra Pep Guardiola e Joe Mazzulla in quale ristorante andare.
Sabato sera durante i talk show andati in onda su tutte le reti nazionali, compreso Napoli Canale 21 e Mythology tv, tra le tesi più strampalate e disparate, in mezzo ad opinioni da bar e opinioniste da cabaret, tra cui Katia Serra che ora, avendo perso l'Italia, si dovrà trovare finalmente trovare un vero lavoro, nessuno ha avuto l'idea di chiamarlo, perché lui solo avrebbe dato i numeri e forse anche la soluzione:
Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe.
Con le sue statistiche durante il covid ha terrorizzato mezza Italia e ieri sera per ignoti motivi, non è stato interpellato.
Don Luciano durante i deliri in sala stampa arrampicandosi sugli specchi più alti e facendo sempre riferimento ai suoi prediletti filosofi, ha messo in campo un paio di alibi tra cui il poco tempo a disposizione, le poche partite e soprattutto un fantomatico "il recupero" forse facendo riferimento a quello tra Atalanta e Fiorentina che gli avrebbe impedito chissà quali altre sciagurate scelte.
Per un allenatore, indimenticato protagonista della retrocessione del Doria a Bologna (grazie ancora Ingesson)da 3 milioni netti all'anno per un massimo di 10 partite stagionali (speriamo che ripeta l'exploit pure per le qualificazioni ai Mondiali), non è male.
Panico in sala stampa , mentre il Fu Paolo Condò dagli studi di Sky si è ben guardato di far osservare al CT, che affidarsi al blocco Roma è stato come consegnare le chiavi di casa ai ladri.
Della famosa spia all'interno degli spogliatoi nessuna menzione.
Si era già defilata alla fine del primo tempo, appena prima di aver effettuato la sua ultima soffiata:
Il debutto da titolare del Faraone.
L'indimenticato egizio quando ha saputo che sarebbe partito nell'undici iniziale, si è fatto prendere dal panico, e oltre a girarsi tre volte su se stesso per lo stupore, la prima cosa che ha fatto prima di infilarsi gli scarpini, è stata quella di andare in bagno , controllare le sopracciglia, lustrarle e fissarle a dovere con del gel cinese acquistato durante la sua permanenza nella terra del Dragone e lisciarsi il viso con accurata crema viso del mercato di Porta Portese , regalo di Claudio Baglioni altro mito romano.
Una prestazione la sua, degna del miglior attore di reclama di shampoo che ha ricordato quelle mitiche del Tor Pignattara.
Non meno stupore ha destato la presenza di Fagioli.
Sparito il blocco Juve, mezzo rotto quello interista, lontano dai radar i migliori prodotti bianconeri, Madama si è consolata, vedendo all'opera due esempi della sua recente storia, accomunati da un destino comune:
Buffon e Fagioli.
La concorrenza, a suon di agenzie scommesse ,stavolta legali, a Luca Toni è iniziata.
Intanto la Rai a corto di argomenti e di telecronisti, assente Panatta sicuramente il più competente in materia, l'unico che gongolava era Lele Adani che finalmente potrà dedicarsi alla conquista di Giusy, l'unica vera fuoriclasse presente in studio e che vedremo titolare in qualsiasi formazione anche di calcio femminile.
Non da meno su Sky dove Caressa presente a Berlino, è passato da "Alziamo la Coppa" a "vado nella Toilette" per dimenticare brevemente.
Anche nella televisione a pagamento gli argomenti erano leggermente a corto, tant'è che si è inaugurato un nuovo siparietto:
Nella stessa trasmissione, la conduttrice intervistava il marito presunto opinionista e telecronista.
Non è sfuggito ai più il suo sguardo voluttuoso quando ha pensato, "Quando andiamo a casa?"
Infine ha destato sconcerto e delusione quando un tecnico video, ha dovuto smantellare la Spalletti Cam.
In questi giorni chi la ha potuto guardare in esclusiva e non solo in poche e rare inquadrature, ascoltare le frasi di Spalletti, è stato come preparare l'esame di latino e greco antico al glorioso Cepu anche senza più Del Piero,impegnato ancora a dar da bere acqua Uliveto all'uccellino .
Forse al liceo Foscarini di Venezia, Spalletti un nuovo lavoro lo ha già trovato:
Più veloce degli ADlicenziati, più rapido ed efficiente dei politici, per Luciano detto Seneca , si schiudono le porte dell'istituto veneziano dove ci sono state raffiche di 3 durante le prove di greco scritto.
Chissà se chi "insegna calcio" sarà costretto pure a chiamare l'ex magazziniere del Napoli, per caricare e trasferire la montagna di libri che si era portato al ritiro in Germania .
E chi si aspettava le dimissioni sue e del presidente della Figc dopo questa debacle, il filosofo di Certaldo,in arte Spalletti si è ben ricordato dei suoi predecessori ma soprattutto di illustri politici e recenti Governatori, i quali non solo non hanno la dignità di andare via o autosospendersi, anzi, gestiscono e regolano una Regione addirittura da casa con una spada di Damocle già pendente per i processi avvenire.
In fondo Bubu non è tanto diverso dall'orso Yoghi, perchè l'Italia è anche questo.
Ma chi che più che ci è rimasta male e secca dalla debacle azzurra è stata lei:
La Ducetta.
Quando già pregustava il bis come con la nazionale di rugby, la foto al Colosseo con l'austro ungarico e ben prima di suo cognato presente con uno stuolo di ministri ieri sera a Berlino dove, in piena tradizione storica, si esibì anche il Fuhrer, i gol dei rossocrociati ex grandi pasticcieri della Lindt, hanno mandato in frantumi i suoi sogni e progetti.
Dopo la sconfitta al Parlamento Europeo, in cui si è rifugiata nel suo pezzo migliore, l'astensionismo, per la sor Garbatella, più famosa de roma, si aprono inquietanti e pericolosi scenari politici.
Mal che vada potrà dare agli italiani una nuova chance, prima che si rendano conto della doppia sciagura che hanno ai loro occhi.
"Il mezzo più sicuro per perdere ogni guerra è impegnarsi su due fronti.”
Ianna