LA FINE DI PASKO IANNAK
Pasko continuava a guardar fuori dai vetri della reception dell'hotel. La foschia lagunare è esperienza da vivere. E a quello pensava. Certo, le sue passioni, dopo la famiglia, erano il sale della sua vita, di molte vite. All'improvviso il telefono squilla.
"Buonasera, sono Mashiro Notari. Sono in città e avrei bisogno di una camera per una notte. Avete per caso ristorante in hotel?".
"Salve signor Mashiro, ma ha origini giapponesi? In ogni caso abbiamo una camera disponibile per questa sera..da che ora le serve?".
"Guardi arrivo alle 18.30, giusto il tempo delle formalità del check-in e mi installerei immediatamente. Per il ristorante?".
"Abbiamo una convenzione con un ristorante qua vicino, per cui..".
"Ottimo, a tra poco. ".
Mashiro, Notari. I nomi sono importanti. Pasko se lo ripeteva, da un pó.
Alle 18.30 un uomo entra nell'hotel. Media statura, castano chiaro, capelli corti. Ben vestito.
"Piacere, sono Mashiro. Ho prenotato una camera un paio d'ore fa..".
"Ma certo, ecco le chiavi della sua camera. Posso avere i suoi documenti per registrare la sua presenza?"
Mashiro aveva un vestito classico ma indossava una sciarpa con dei colori inconfondibili. Rosso e blu. Stonavano coi vestiti, ma quei colori avrebbero calzato a pennello con tutto. Entrambi amavano quei colori. E Pasko lo confido' a Mashiro.
Non appena Pasko disse quella frase Mashiro si apri' in un sorriso che lo invoglio' ad invitare il dipendente dell'hotel a mangiare con lui. Pasko non aveva cambi ma, stimolato dall'invito, cercò una soluzione. Chiese alla ragazza del fax di sostituirlo per mezz'ora.
A tavola Pasko scoprì un Mashiro sorprendente. Non sapendo cosa aspettarsi scoprì la passione per una squadra vissuta personalmente ma facente parte di un popolo, come disse un noto Professore. Mashiro era uno di una moltitudine. Chi l'avrebbe mai detto? E si rivelò gradevole a tavola per il solo piatto che riuscirono a mangiare assieme. A sera tardi inoltrata Mashiro rientrò in hotel quando Pasko già avviava le pratiche di chiusura turno.
Il telefono di Mashiro squillo'.
Erano i figli che volevano salutare il papà fuori per lavoro. E neanche in una città a caso.
Il dialogo, tenero nei modi allevio' la stanchezza di Pasko che, con un sorriso, congedò l'inaspettato ospite tifoso del GENOA CFC come lui.