“Aggiungo una considerazione più generale: per me Accornero, Marcandalli, Norton Cuffy, Ankeye, Maturro, Kassa ed Ekhator sono elementi della rosa a tutti gli effetti visto che come tali vengono considerati a parole dal mister, Masini non lo cito nemmeno perché ha 24 anni…”
Parto da questa affermazione di Mashiro, che condivido e poi riprendo, per qualche mia considerazione.
Credo che in questa fase la razionalità e la concretezza debbano essere punto di riferimento, per me stesso e per chiunque voglia cercare di ragionare sul momento ( da giugno scorso al prossimo gennaio) che attraversa il Genoa.
Per razionalità non intendo, per capirsi, nè certezze nè termini aritmetici, ma cercare di capire le probabilità,di realtà e prospettive, nelle situazioni date.
Inizio da un breve inciso sulla situazione proprietà.
Complessa nei vari risvolti, ma mi pare anche abbastanza scontata negli esiti in prospettiva.
Nessuno, pur pensando un cinico speculatore esperto di finanza, puó avere a cuore la distruzione di un proprio bene che peraltro deve poter vendere al fine di recuperare capitali.
Questo bene è messo molto meglio di tre anni fa, ha ampie potenzialità di sviluppo ed è pertanto appetibile per degli investitori.
Questo al netto di dichiarazioni e belinate varie, che spesso lasciano il tempo che trovano rispetto alla realtà.
Forse mi illudo, ma su questo tema sono piuttosto sereno.
Detto questo, chiudo la parentesi e passo all’argomento della discussione, cioè l’aspetto sportivo.
Sono dell’opinione di alcuni di voi che consigliano di non fare “tragedie” su questa squadra,perchè, comunque sia, non è il momento.
Le due sconfitte con Verona e Venezia sono tutto sommato frutto di episodi negativi nelle singole partite, come i 5 punti in classifica sono dovuti ad altrettanti episodi andati per il verso giusto.
Il risultato,con le modalità sulle quali si basa il Genoa, è quasi sempre in discussione. Non si prendono imbarcate e quasi mai si vince comodamente.
Ed il tutto, per fare memoria, non riguarda solo l’oggi, ma anche i campionati scorsi.
Questo è, piaccia o meno,la filosofia che ci sta dietro.
L’unità del gruppo, che mi pare un’evidenza, è la forza prevalente di questa squadra e del suo tecnico.
Quest’anno a livello tecnico, come sostanzialmente tutti avete scritto da mesi, manca la qualità di Albert.
In un calcio difensivistico, con il principio del “primo non prenderle”, poi pallone in avanti basato sulle iniziative o sui colpi dei singoli,è storicamente provata l’essenzialità degli uomini di classe, capaci di rompere la “monotonia” della partita e del risultato.
Le altre due cessioni eccellenti( pur considerando i limiti dei nuovi arrivati, in particolare di Pinamonti),non mi sembrano determinanti, in quanto nè il portiere, nè il centravanti “all’antica”, di peso, possono essere rilevanti con questo sistema di gioco.
O meglio, un portiere lo diventa solo in negativo ( ma Gollini ha salvato anche qualche risultato) ed un centravanti diviene negativo in una squadra offensiva, che gli offre occasioni, quando non la mette mai in porta.
Per cui,al netto di Albert, il Genoa è più o meno lo stesso dello scorso anno.
Sul come si potrebbe ovviare, almeno in parte, a questa cessione torno dopo.
Questo per dire che ritengo, sempre a livello di probabilità, il Genoa in grado di salvarsi,forse con maggiore fatica, ma comunque con una rosa capace di raggiungere l’obiettivo dei 40 punti.
Importante, come ricorda oggi Edoardo, che tutto l’ambiente, in particolare il tecnico e la squadra, siano coscienti dei limiti, delle scelte compiute, e non snaturino se stessi.
Il Genoa ieri, sia prima dell’incidente a Malinovs'kyj e, soprattutto, dopo, doveva avere quale unica ambizione realistica la difesa dello 0-0, con un solido catenaccio, per cui non sostituendo l’infortunato con Pinamonti.
Mi pare che le dichiarazioni ufficiali diano come fine una salvezza tranquilla.
A me questa filosofia di calcio non è mai piaciuta, ma questo conta 0.
Gilardino ha ottenuto risultati, è stato confermato con un buon contratto, per cui piace a coloro che dirigono ( ed alla maggioranza dei genoani) e, di conseguenza,è su lui come tecnico che devo contare e sperare, considerando sempre la fase della proprietà di cui sopra.
Esiste un bene più alto in questo momento: arrivare in discrete condizioni sportive ad una cessione.
Inoltre, come scrissi durante l’estate, sempre nella situazione data ( proprietà+dirigenza), è la migliore soluzione possibile per ottenere una salvezza, proprio per le virtù del gruppo unito.
Detto quanto sopra, non è peró scritto da nessuna parte che l’adesione alla meta del “bene più alto” debba cancellare la libertà di senso critico e farmi adeguare alla narrazione che “il povero tecnico deve fare le nozze con i fichi secchi”, a motivo della inadeguatezza di chi gli sta sopra.
Chi gli sta sopra, non ha comprato Calcedo, Anselmo o Zeytullayev!
Ha messo a disposizione Vitinha, su sue indicazioni ha confermato Ekuban, preso Zanoli, Pinamonti e probabilmente Miretti.
Niente di eccezionale ( io non avrei fatto nessuna di queste scelte), ma comunque è stato accontentato sul famoso mercato italiano che a lui e ad altri piace tanto!
Gli altri suoi fedelissimi sono a disposizione.
Sono ancora presenti Frendrup, Vasquez e De Winter, cioè elementi di valore internazionale.
Pertanto rosa non eccelsa, ma coerente e di buon valore.
Concludo dalla considerazione di Mashiro che ho riportato all’inizio.
Non ripeto quei nomi, ma aggiungo solo Bohinen che a mio avviso è un degno centrocampista.
Sempre in termini razionali di probabilità, mi chiedo se sia possibile che nessuno di quegli otto sia pronto per giocarsi un posto?
Coloro che li hanno valutati ( Spors, Ottolini, ecc.), sono coglioni o intrallazzano con i procuratori?
Lasciando perdere,per non allargarmi,questo stile tutto italiano per cui i ragazzi difficilmente trovano spazi e Yamal e Nico Williams, esistessero quì, sarebbero “a farsi le ossa” in qualche under,mi domando se tutte queste attenzioni alle squadre giovanili debbono servire solo, come nella precedente gestione, per cedere e lucrare o se qualcuno meritevole puó giocare stabilmente in prima squadra.
Diciamo che queste mie domande rischiano di essere retoriche perchè è complessivamente difficile pensare che di questi otto nomi non ce ne siano almeno tre in grado di essere anche titolari.
Poi qualcuno scrive che “lui li vede tutti i giorni…”.
Ecco, se mi fido del Gilardino gestore del gruppo, perdonatemi ma non mi fido per nulla delle sue valutazioni sui singoli.
Naturalmente nessuno di questi è Albert Gudmunson.
Semplicemente le loro caratteristiche ed il loro entusiasmo potrebbero consentire delle soluzioni alternative al presente, per rendere la fase offensiva un minimo più efficace.
Naturalmente con l’unica prova che conta, cioè la partita ufficiale, il campionato.
Per fare un esempio, prima di chiudere: Accornero, ha tecnica e,di conseguenza, parla un “linguaggio” calcistico più simile a quello di Vitinha, piuttosto che Pinamonti ed Ekuban.
Poi magari lo provi due o tre partite e ti accorgi che non funziona in serie A.
Ma credo che solo il campo ed il tempo
( congruo, non dieci minuti in un finale) possano dare una risposta certa.
Ma per avere una risposta, su di lui, come sugli altri, sarebbe necessario anche porre la domanda….
In alto i cuori, sempre e comunque!