Ho fatto un esercizio che non consiglierei al mio peggior nemico, però credo non inutile. Non avendo visto la partita ieri, ho guardato oggi a cose fatte i primi 23 minuti, fino al gol di Retegui. A mente fredda, e senza audio per non farmi fuorviare dalle stronzate dei commentatori.
23 minuti nei quali in realtà il Genoa ha giocato quasi meglio di un'Atalanta molle e distratta. Tuttavia non ha creato nemmeno un'occasione e ha preso gol alla prima delle loro.
Conta nulla visto come è finito, ma forse quei 23 minuti ci danno il senso della partita che il Genoa avrebbe voluto fare, e del perché non ci è riuscito. Io ho avuto queste impressioni:
Complice ripeto un Atalanta distratta, il recupero palla funzionava molto bene, soprattutto grazie alle uscite a turno di Bani, Vasquez e De Winter. In venti minuti il Genoa ha preso tre o quattro volte d'infilata l'Atalanta in questo modo, creando situazioni di potenziale superiorità che poi ha sciupato con errori tecnici banali.
La sensazione è proprio quella di una squadra con alcuni singoli in una difficoltà pazzesca, in certi casi perché proprio in crisi individuale, in altri perché adattati a cose che non sanno fare. Alcuni spunti di riflessione a partire appunto dai singoli.
BOHINEN: Premetto che è quello con più giustificazioni di tutti, quindi non è una stroncatura del giocatore in generale ma del giocatore di ieri. Temo non ci si sia soffermati a sufficienza sul disastro della sua prova. Un play così ammazzerebbe anche il Real Madrid. In 20 minuti ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, perso almeno un pallone sanguinoso, e i due passaggi che ha azzeccato li ha azzeccati dopo aver rallentato il gioco in modo esasperante, perdendo minimo due tempi di gioco. La lezione qui secondo me non è su Bohinen, ma sul problema degli infortuni. Le riserve non sono solo più scarse dei titolari. Le riserve buttate dentro così spesso, per ragioni mentali o di condizione, non sono presentabili in una partita di serie A. E questo ti ammazza.
VITINHA: decimo minuto, uscita imperiosa di Bani ad Atalanta sbilanciata. Il centrale ha una linea di passaggio liberissima di 30 metri verso Vitinha, mentre la linea difensiva dell'Atalanta scappa all'indietro. A Vitinha basterebbe fermarsi o rallentare per ricevere, e poi fare quello che vuole per arrivare in porta. Inspiegabilmente il portoghese si butta in profondità con lo stesso movimento di Pinamonti, restando incollato al difensore che corre all'indietro. Bani esita, poi non potendo fare altro verticalizza. Naturalmente il difensore dell'Atalanta, da cui Vitinha non si è mai staccato di più di mezzo metro, si pianta passandogli davanti e lo anticipa senza difficoltà. Io non posso pensare che un errore del genere sia nel repertorio di un attaccante da 16 milioni. Non posso pensare che sia nel repertorio di un attaccante professionista. Bisogna capire cosa succede nella tesa di questo ragazzo e intervenire.
MIRETTI: Sempre a causa delle assenze, gli si chiede di occupare lo spazio dietro Vitinha e Pinamonti buttandosi dentro con e senza palla, un po' quello che dovrebbe fare Messias. Non può assolutamente farlo, non ha il passo e non salta l'uomo. È una mezz'ala compassata che va messa a palleggiare e fare le aperture, un po' alla Malinovskyi se vogliamo. Va rimesso lì il prima possibile, così lo distruggi.
VASQUEZ: Difficile fare questo discorso su uno che alla fine è sempre tra i migliori, tutto sommato, ma il messicano in fase di impostazione è un buco nero. Troppo spesso si trova la palla sui piedi in avvio d'azione o addirittura sulla trequarti, se riesce a buttarsi dentro come un treno di solito prende il palo, ma altrimenti la sua idea di impostazione è tirare una stecca fortissima rasoterra sul malleolo di un avversario abbastanza lontano de dargli il tempo di rientrare. Gli avversari lo sanno e lo lasciano libero, ma anche in questo momento di fragilità bisogna trovare il modo di non cascarci.
Questi, ognuna con le sue specificità, sono secondo me quelle che possiamo chiamare "situazioni" o "posizioni" che o Gilardino riesce a risolvere o non può continuare a giocare in questo modo, le perde tutte.
Per par condicio, sempre sulla base di questi 23 minuti in cui si è almeno visto quello che il Genoa voleva provare a fare, menziono (oltre a Bani e De Winter con le loro ottime uscite) tre giocatori che invece, coi loro limiti, danno segnali di vita e sembrano a loro "agio" in questo modo di giocare, facendoti pensare che se la situazione intorno a loro migliorasse potrebbero funzionare bene in questo sistema: ZANOLI, THORSBY e PINAMONTI fanno cose interessanti, il primo ha gamba e qualità nelle ripartenze, il secondo gamba e fisico sulle seconde palle, il terzo è intelligente sulle palle lunghe, prende falli e ogni tanto la smista bene.
Detto però che Thorsby resta fondamentalmente una pippa e una riserva, bisogna vedere se Zanoli e Pinamonti, che per carità per noi son giocatori importantissimi, rappresentano un argomento sufficiente a continuare a provare a giocare così, a dispetto di tutte le difficoltà che ho elencato nella prima parte.
Basta, pippone finito, ho voluto così dare un senso a questi assurdi 23 minuti della mia vita.