La sorte ci risarcisce dei due punti ingiustamente persi col Cagliari, consegnandocene altrettanti ad Udine. Ci sono sconfitte istruttive e vittorie pericolose, come questa, perché mascherano limiti di mentalità. Speriamo che Vieira sappia congliere i segnali giusti anche da questa vittoria senza gloria.
La preventivata stupidaggine della difesa friulana arriva a tempo di record e regala al Genoa la superiorità numerica. I Grifoni prendono le redini del gioco e arrivano al gol su rimpallo che favorisce l'inserimento di Pinamonti. A quel punto diventava per me importante capire come il nuovo Genoa avrebbe gestito il vantaggio di un uomo e di un gol, al di là del possesso palla buono per le statistiche ma di cui non frega niente a nessuno. Purtroppo, dopo un paio di enormi occasioni sprecate da Thorsby e Miretti, succede che una leggerezza di Bani regala una serie di pericolosissimi angoli e si tira in area mezza Udinese, sapendo che, per italica consuetudine, dopo un'espulsione a favore ogni piccolo tocco in area diventa rigore e ogni semplice fallo un giallo. I 5 minuti di spavento bloccano le velleità dei Grifoni, che cominciano a giocare palla indietro dopo 273 scambi tra Vasquez e Bani ai limiti della nostra area. Si arriva all'intervallo con una precisa sensazione: se si molla la presa nella ricerca del secondo gol e l'Udinese si riorganizza, il pareggio è nell'aria, Speravo nel miracolo della fine anticipata, ma inevitabilmente si gioca anche un secondo tempo.
Il tecnico tedesco riequilibra la sua squadra inserendo Kristensen per ripristinare la difesa a tre e togliendo Lucca per Ebosse.
Il Genoa anziché tenere il ritmo alto imposta una partita di controllo, affidandosi prevalentemente alla coppia al rallentatore Miretti-Martin, che di fatto blocca ogni azione offensiva con giocate involute da latte alle ginocchia, Per fortuna dall'altra parte c'è Zanoli, che corre, si inserisce e segna un bellissimo gol su servizio magistrale di Badelj che si inventa un'apertura perfetta di 50 metri. A questo punto lo zio Tom inserisce Vitinha, Messias e Masini al posto di Badelj, Pinamonti e Miretti. Più tardi anche Balotelli per Zanoli e alla fine Vogliacco per Bani coi crampi. La partita si snoda stancamente fino alla fine, con tentativi velleitari dell'Udinese e ripartenze affidate soprattutto a Vitinha, quasi sempre in fuorigioco. Come detto, la sorte ci risarcisce, ma adesso bisogna provare a fare punti indipendentemente dai capricci della fortuna. Il Genoa vincente deve ancora nascere dalle ceneri del Genoa attendista e speculativo.