Finalmente!
Finalmente, è stato svelato il mistero sul perchè il Genoa ha cambiato proprietà, passando da quella in subappalto Americana a quella a tempo indeterminato Rumeno.
In attesa del ritorno in pompa magna del proprietario, dei suoi vassalli sotto forma di Dg e di un nuovo Morisi, forse di nuovi soci e probabilmente di uno stuolo di giovani promesse del calcio della Superlega targata Bucarest, ora c'è da affrontare un ultimo step:
Cambiare il nome della squadra:
Da Genoa Cfc 1893 a Rapid Genoa 1893.
Dopo Lecce la situazione è chiara:
Il livello di questo Genoa e in generale del campionato italiano, non è tanto dissimile da quello della Transnistria e ad essere generosi della Moldavia, dove da quelle parti almeno corrono per scappare, o per riscaldarsi dal freddo dopo la chiusura dei rubinetti di gas russi.
Tolti gli spalti, qui sempre abbastanza pieni per chissà quale astruso motivo, vedere queste partite, specie dopo aver mangiato con il divano che ti strizza l'occhio come Leila George, è come assistere o a soap opera turche oppure a campionati dell'est europeo, in cui la ricerca di mezzo giocatore di calcio di qualità è come trovare una pepita d'oro nel Bisagno.
Vedere un dribbling, un tunnel, una finta e controfinta, è come aspettare fuori Hollywood, Margot Robbie in risciò.
La domanda del nuovo anno appena iniziato , che suggeriamo agli ideatori di qualche quiz di produzione genovese, potrebbe essere:
Se non fosse il Genoa a giocare, dopo quanto tempo sul divano si prende sonno?
Eppure in tempi recenti, c'era una buona media nel vedere il Genoa trionfare ed espugnare campi di provincia con mezzo tiro in porta a partita, e un'azione sognata e disegnata a Reykjavik!
E si stappavano bottiglie di spumante, senza sapere che erano della Lidl e a produrle era il capo reparto dell'Ortofrutta.
Ma chi dei protagonisti in campo, al di là degli spettatori pure paganti, dovrebbe, o avrebbe dovuto dare linfa e lustro ad una partita che è pur sempre, scrivono sulla Gazzetta, di uno dei migliori campionati europei?
Giampaolo, il Maestro Giampy , da quando è ritornato su una panchina sembra rinato, ma si sa che parte sempre forte e poi si affloscia alla distanza come un purosangue da 1000 metri in dirittura impegnato sui 4 furlongs.
Di certo oggi le ha provate tutte, con quel che si trova a disposizione tra cui un Baschirotto che sembrava Elanain Sharif.
Dall'altra parte, Zio Tom di Francia alla vigilia di questa trasferta avrà pensato:
"Ma perché devo cambiare modulo, atteggiamento se fino ad adesso mi è andata benissimo.?
Al limite cambio qualche pedina per fare vedere agli allocchi che cerco novità tecniche e tattiche, che lancio con prudenza qualche giovane, e soprattutto da buon anticolonialista quale sono, metto in campo tutti i neri che ho sulla panchina, tranne Mario perchè io lo vedo bianco lavato con Perlana."
Povero Balotelli:
Senza colpi di testa fuori e anche in campo, , sta facendo il bravo scolaretto, e per scaldarsi 3 minuti sotto gli occhi distratti dell'area tecnica che somiglia a quella di Klopp della Triple Crown, ha rinunciato al Messico.
Ma vai Mario a Copacabana, che lì c'è sole, mojito e tanta mussa che non fa mai male.
In definitiva Viera si affida alla vecchia guardia e alle vecchie posizioni come quelle dei soldati in prima linea:
Vitinha fa il terzino e copre 60 e 70 metri per poi, dopo un paio di dribbling, finire spompato e poi infortunato.
Finalmente Messias abbonato Sky da più di dieci anni, dopo tante settimane di vane richieste, ha trovato il suo compagno di stanza.
Era ora belin.
Se non c'è il 3x2 come alla Coop, almeno vediamo l'1x2 a Pegli.
Miretti invece, è l'unico giocatore al mondo che scende il campo con la maglia del club precedente per strappare una maglia da titolare:
Lui regolarmente indossa quella della Juve , e per gli avversari che non lo conoscono, per gli spettatori che non sanno chi sia, è un bel dilemma che dura al massimo un quarto d'ora, per poi essere regolarmente sostituito e tutti sapranno chi fosse ma non dove giocasse.
E Viera ci casca regolarmente.
Che sia il figlio della indimenticabile Nicole Minetti di Berlusconiana memoria, tranne per una consonante appositamente cambiata?
Di Pinamonti che dire, se non che vaga nel deserto come un beduino, che aspetta la stessa quantità di palloni giocabili, di uno che attende un bus extraurbano il giorno di Natale.
Thorsby anche lui poverino, malgrado la corsa a perdifiato sulle note di Claudio Baglioni, è l'unico giocatore di calcio che da 3 cm sulla linea di porta riesca a calciare il pallone sulla traversa.
Non è da tutti.
Un vero fenomeno di fondo sugli sci, abnegazione e salmone ovviamente norvegese.
Forse se si tagliasse quel ciuffetto biondo che gli cade sull'occhio destro da una ventina di partite, avrebbe più successo.
Ekhator sembra il cugino di Yaya Kallon anche lui visto sugli schermi di Genoa Tv, mentre Martin ha fatto il possibile per essere espulso come due anni fa, sempre a Lecce.
Quindi chi è stato il migliore, dopo un paio di interventi nemmeno miracolosi di Leali , dell' inoperoso Falcone che ha pensato che fosse oggi il festivo della Befana?
Senza ombra di dubbio l'arbitro Marinelli:
Con due segnalinee , un quarto uomo a disposizione in campo, chissà quanti altri arbitri, geometri e analisti in sala Var a Bressanone, è riuscito a dirigere questo big match di Promozione con un metodo tutto suo:
Il primo che si buttava per terra, lui fischiava.
Non poteva sbagliare, e dato che ormai questi super atleti ben allenati (e pagati) , al primo contatto stramazzano a terra come se fossero stati colpiti da cecchini, Marinelli non poteva decidere e si affidava ai tuffi.
Non solo, perché si è superato anche quando si trattava di assegnare rimesse o angoli.
Infatti aspettava prima la direzione della palla, poi la postura dei calciatori, per decidere se si trattava di angolo o rimessa laterale.
Un metodo infallibile e geniale da adottare subito, senza esitazioni o dubbi sulla riuscita.
Detto di Giampaolo, che ha percorso più km sulla linea laterale per incitare i suoi, restano i tifosi rossoblù e un pensiero poetico su Caronte Patrick Viera.
Al di là della passione encomiabile, attraversare la penisola per andare a vedersi un Lecce Genoa ha solo due giustificazioni:
Domani forse è ancora festivo e a Lecce si mangia davvero bene e si spende poco per un genovese.
Altre spiegazioni e tecniche, non ce ne sono pure se ce li scrivesse il Fu Paolo Condò.
Infine il buon Caronte Viera nell'ormai viaggio di trasportare anime vive e morte. rimane fermo e immobile a bordo campo, tranne qualche cenno di scoramento ,nel suo davvero impeccabile completo scuro.
Cosa di visibile e tangibile, abbia portato al Genoa oggi Rapid, dopo 7 partite è difficile da notare e da scrutare, pure con il cannocchiale di Galileo Galilei e il commento di Fabio Caressa.
Se durante le sue pseudo conferenza stampe , almeno mostra un aplomb e una calma invidiabile nel non mandare a quel paese l'Uomo Bandana, a bordo campo e negli spogliatoi, non si vede ancora il suo marchio di fabbrica che dovrebbe essere ancora nascosto.
Tranne per un aspetto quasi impercettibile:
Ben coperto e camuffato, ha messo in atto una strategica mossa tattica che pochi hanno avuto il dono di aver notato:
E' come una fase difensiva a doppia mandata, nemmeno paragonabile alla Gabbia di Orrico e non quella di Tony Musante.
Nel momento in cui la squadra avversaria attacca, specialmente sotto il suo settore di appartenenza, il buon Patrick con un tocco magico di punta delle dita sinistra, si tocca un testicolo infilandolo dalla tasca dei pantaloni, mentre con l'altra mano, quando l'attacco avversario avviene nella ripresa, si tocca leggermente ma distintamente mezzo posteriore.
Altro che schemi studiati alla lavagna o quelli sul tablet dei suoi 67 collaboratori che si ritrova il Rapid Genoa 1893!
Senza timore d'essere smentiti , pensiamo che sia questa la scelta tattica e tecnica migliore, che abbia introdotto o addirittura ereditato il francese .
Insomma Patrick Viera è sulla buona strada, pardon Statale Numero 45 .
Occorre solo sapere , ma sarà il tempo a dircelo, se imboccherà soste di emergenza, se effettuerà ancora rifornimenti, in attesa delle autocisterne, oppure proseguirà diritto e sparato verso la Valle d'Aosta, con sosta a Biella per aggiornamenti.
Ai coraggiosi sonnambuli pomeridiani, e agli arditi Genoani da trasferta l'ardua sentenza.
Ianna