Fratelli miei cari, ci sono momenti nei quali i ricordi di una vita, sensazioni, gioie e dolori si mescolano per salire come un’onda che tutto travolge fino a infrangersi e sparare in aria milioni di emozioni.
A testa alta contro il Pizzighettone, lo spareggio col Padova e la fantastica ripartenza da Modena del “solo chi soffre…”. Il Cosenza, cara maglia, cara maglia è da sempre che lo sai, fino a quando moriremo non ti lasceremo mai. Le mille salvezze, i derbies con Svitanovic a tirare le stampelle contro quella merda di Marotta che aveva tramato per distruggerci, la manina. Tutte le volte che vi abbiamo comunque pisciato in testa nonostante società indegne, sotterrati sugli spalti sempre.
La spocchia dei rinnegati, unico stato peggiore dell’infamia, visto che ripeteranno all’infinito, mentendo, di non essere mai stati in C da dove in realtà provengono tra Andrea Doria, Sampierdarenese e le precedenti fusioni tra queste due “squadre” di cui la Sampdoria è in assoluta continuità.
La cattiveria e l’odio mascherati da ironia, il disprezzo per la città che dicono di rivendicare come loro ma che non gli apparterrà mai. Come non vi appartiene l’orgoglio che abbiamo dimostrato e che non siete in grado di sostenere come vi azzarderete a scimiottare apparendo falsi come siete sempre stati.
Per tutto questo godo come un porco a pensarvi lividi di rabbia e brutti come il peccato, mostrando la vostra natura che la realtà è in grado di mettere in luce stasera, nudi come i vermi. Brutti come la menzogna secondo cui le nostre disgrazie sarebbero state colpa nostra e la vostra ricreazione, dieci anni su centoventicinque (dalla fondazione dell’Andra Doria e non gli ottantuno dall’ennesima fusione), un merito di voi quattro scappati di casa.
Per tutto quanto sopra, come da messaggio ricevuto dai fratelli, il nostro non è un arrivederci ma un sonorissimo vaffanCulo.
Godooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!