Burp se posso intervengo perché la questione secondo me è molto complessa ma anche molto interessante. Io non credo alla vulgata per cui se in Italia si "buttassero nella mischia" i giovani salterebbero fuori gli Yamal e i Bellingham. La verità secondo me è che la serie A, per quanto indebolita e ridotta a una caricatura di sé stessa, resta un campionato molto tattico e speculativo, molto difficile per i giovani. Che infatti in realtà ogni tanto nella mischia vengono buttati eccome, ma faticano.
Questa è una caratteristica storica del nostro calcio e non è solo negativa, ma anche probante. Occhio all'erba del vicino: vero che in Premier praticamente ogni due settimane esce un diciassettenne che l'enfatica stampa d'oltremanica gabella per nuovo Rooney/Mbappe/Messi/Maradona/dioscesointerra, ma poi il 99% di questi, da Theo Walcott e Jack Wilshere a Jadon Sancho e Dele Alli, si sgonfiano come palloncini bucati. Secondo me questo deriva dal fatto che, pur di livello stellare, resta un campionato molto farfallone e svagato sul piano tattico, dove le difese concedono praterie per una manciata di momenti di gloria a qualsiasi ragazzino che abbia buoni mezzi fisici o tecnici, ma poi fare il calciatore è una cosa diversa.
Infatti l'Inghilterra anche in piena presunta "generazione d'oro" è una nazionale secondo me limitata, è superiore a noi ma vabbé perché noi facciamo ridere, ma non vince mai niente e nel 2021 pure noi li abbiamo fregati.
Se tu vai a vedere, salvo una manciata di predestinati (Baggio, Del Piero, Totti) che noi confondiamo con la norma ma non lo sono mai stati, la gloriosa storia del calcio italiano è spesso fatta di giocatori sbocciati a 24, 25, 26, anche 27 anni. Se prendi la gran parte della nazionale 2006, da Cannavaro a Zambrotta a Materazzi a Pirlo a Gattuso e potrei andare avanti, molti son così. E così è anche andando indietro nel tempo.
Secondo me quello del calcio italiano che langue perché non lancia i ragazzini di 17 anni come in Spagna e in Inghilterra è un po' un falso mito. Il calcio italiano non l'ha mai fatto, neanche nei suoi momenti migliori. Il calcio italiano langue perché non riesce più a essere quel cazzo di inferno probantissimo che magari ne distruggeva qualcuno ma ti forgiava dei giocatori di 24/25 anni che erano una via di mezzo tra dei computer di intelligenza calcistica e delle bestie assetate di sangue, e che magari anche senza un Messi o un Maradona, un Pelé o un Cruyff a ogni generazione ti facevano il campionato più bello del mondo e una nazionale capace di vincere 4 mondiali.
Tornando a bomba sul Genoa dopo questo pippone 🙂 il problema secondo me non è che non lanciamo i Galvano titolari, il problema è che non troviamo i Vieri o i Toni che magari a 24/25 anni sono pronti a esplodere e fare trenta gol, forse perché in Italia non ci sono più e all'estero costano troppo.