LajosDetari Se invece inizierà a cacciare le milionate, oltre a esserne molto contento proverò laicamente a capire come mai in questa prima fase si sia comportato in un modo che secondo me indicava tutto il contrario.
Buongiorno LayosDetari, e grazie della risposta, che trovo interessante come da premesse. Incontri le mie aspettative perché mi ero fatto un’idea sul tuo modo di ragionare che confermi in pieno.
Mettiamola così: tutti noi guardiamo la realtà attraverso il filtro delle convinzioni maturate, e la misuriamo in base alle nostre aspettative.
I tuoi indizi — le tempistiche di prestiti e rinnovi — e le tue “elucubrazioni” vogliono dimostrare una convinzione di fondo (forse sarebbe meglio dire tradisce una speranza): la Società non investirà. La cosa ti disturba, e scommetti (70% vs 30%) che sarà un fallimento. Il Sucu “miscio” e “mezzo avventuriero”.
In economia, il problema che vorrei affrontare con te è noto come “difetto delle aspettative”: vedo la Torre Eiffel a tutto schermo e leggo “Parigi”, mentre svetta una chiarissima scritta “PAGIGI”.
La tua aspettativa ti porta a leggere i fatti con una distorsione che amplifica il rischio del 30%. Cosa che rischio pesantemente anch’io, mancherebbe altro — con la differenza che cerco di tarare non le previsioni, ma l’aspettativa stessa in base ai fatti.
Non per presunzione, ma per umiltà, nel ricordo di tutte le topiche prese in passato.
Secondo me, la Società non solo punta al costo zero sul mercato, ma cerca anche di recuperare una trentina di milioni (mal contati), che non sono — orrore! — risorse immesse da Sucu per acquistare la Società, ma l’ammanco di cassa annuale tra anticipi e crediti al circolante (i soldi necessari a pagare le fatture, per i non-kommercialisten).
Se parti da –30 milioni e leggi in quest’ottica gli investimenti del Genoa, può darsi che il risultato ti stupisca… la risposta usuale a questa considerazione è “non gliel’ha scritto il medico” come se i dottori scrivessero ai pazienti di cacciare i soldi dalla finestra. Io dico semplicemente che fino a quando non assorbono gli effetti collaterali del mercato “zero” equivale a 30 milioni investiti.
Avessi la pazienza di aspettarla, sta belin di fine dell’orrenda buridda.
Concludo dicendo che non sono assolutamente certo di aver ragione, sono persuaso dalla bontà della gestione dei dirigenti del Genoa non per simpatia o fideismo ma per comprovata capacità dimostrata negli ultimi tre anni. La mia distorsione è che ci spero talmente tanto (si continui a risanare il Genoa per migliorare progressivamente) che da qualche parte PAGIGI lo leggo certamente anch’io.
Con grande supponenza, ritengo di avere una percentuale di errore inferiore alla tua, se non altro perché volo molto più basso.
Buona domenica, e grazie ancora della considerazione.