Non si gioca con chi sogna (dedicato al biologo marino).
Ogni tanto ci penso, confesso: tiro strepelli qui sopra - almeno alcuni come questo - illudendomi che qualcuno in Società legga. Non avessi i cazzi miei a cui pensare…
Che magari, tra un volo privato, una caprese e un gelato al caramello salato, qualcuno rifletta.
È legittimo. È umano. È Genoano.
Chi è in Società deve ricordarsi che non sta gestendo ETF su rame e oro… fatelo dire da un perfido kommercialisten.
Qui si parla di calcio. E il calcio è fatto di emozioni.
Come nei libri di Calvino: nessuno si sognerebbe mai di trasformare Marco Polo de “Le città invisibili”in un doganiere o il Barone Rampante in un impiegato del catasto.
Calvino scriveva per far sognare. E per far pensare.
Il calcio, se vuole vivere, deve fare lo stesso.
Avete venduto un ragazzo del vivaio dopo averlo messo in un video dove parlava zeneize.
Può essere una scelta tecnica, non direi, più probabilmente economica, strategica.
Ma se non viene spiegata, sembra un tradimento della parola data. Complimenti per il marketing, ma se avete nel belino di vendere un ragazzo cresciuto col rossoblu sulla pelle, pensate che questi video vi si ritorceranno contro… perché la gente si affeziona davvero all’idea, e vi crede se sproloquiate li terrete.
E in questo momento, con un nuovo record di abbonamenti in vista, non è il momento di tradire.
28000 persone — e forse presto di più — hanno scelto di pagare a scatola chiusa. Ancora, dopo che l’anno scorso è successo che avete smantellato la squadra a campagna abbonamenti terminata.
In uno stadio dove i bagni sono latrine da campo e la birra sembra benedetta.
Senza guardare ai soldi, investendo tempo e cuore. Non sapendo quando belin ci faranno giocare in orario imprecisato tra venerdì pomeriggio e lunedì notte.
Non meritano silenzi. Meritano rispetto.
Sucu, se ci sei davvero, questo è il momento di dare un segnale.
Condividiamo la sostenibilità, la concretezza, il progetto.
Ma serve anche sentimento.
Serve un gesto che dica: “So che ci siete. So che sognate. E vi rispetto.”
Non servono voli pindarici.
Ma un colpo di cuore, sì.
Un giocatore che accenda la fantasia. Un rinnovo che scaldi. Una parola che chiarisca.
Se De Winter va via e Frendrup resta, ditelo.
Se vanno via entrambi, spiegatelo.
Ma non lasciate che siano siti di baldracche prezzolate oppure i nostri nemici di sempre, alla Beppe Marotta, a raccontare ciò che accade.
Comunicate anche senza il marketing social, coinvolgete… siate diretti! Chiedete scusa per la pantomima dell’abbonamento negato.
Per voi è business.
Per noi è vita, famiglia, identità.
Parlate con gente che il Grifone se lo porterà nella tomba e trascura i fatti suoi per inseguire una chimera.
Le emozioni dei Genoani non meritano di essere ignorate. Fatelo per quel besugo di Paolo Guidetti che mi rompe il belino come se ci tenesse solo lui.
Non prendeteci per il culo.
Perché “cara maglia…” non è un coro. È una promessa.
E noi ci saremo sempre.
Sarebbe l’ora di capire se c’è davvero pure lei, Mr.Sucu.