Intanto ringrazio AleR, ma anche Mashi e chiunque comprenda l’amarezza. Non sono qui a fare vittimismi da bambino dell’asilo, né la vergine nel casino—perché di errori ne commettiamo tutti. Tanto più trattandosi di argomenti che toccano i sentimenti.
Una cosa però non l’accetto, e non è rivolta unicamente a Lajos Detari, con cui sinceramente non ho nulla, se non la sonora (quanto momentanea) incazzatura nel leggere una frase riportata tre volte senza risposta, di cui evidentemente non si comprende la gravità. E non mi si venga a dire che faccio il superiore o il violento, perché non lo accetto: mi sono perso le notti ad argomentare e rappresentare educatamente posizioni mai ribattute, se non col nervo di una cessione annunciata e programmata, senza rendersi probabilmente conto di cosa—e con quanta violenza—si sta scrivendo, per poi accusare altri.
Rispondo a Mashiro. La questione è molto semplice dal mio punto di vista: il Genoa era finito e fallito, pronto per il Ligorna, svuotato persino della più elementare dignità. Un fatto tecnico, facilmente dimostrabile e dimostrato non da me, ma dai fatti.
Non so perché né per come, ma è stato preso per i capelli e riportato in linea di galleggiamento. Non tanto dal punto di vista economico (siamo ancora ben lontani dal poterci ritenere fuori pericolo), ma da quello sportivo, in una situazione ben peggiore di quella che ci tenne tredici anni in B. Dico TREDICI.
Nessuno nega sogni, progetti, utopie e chi più ne ha più ne metta… a patto che si parta dalla realtà. Leggerla mistificata, nei confronti di qualcuno che a modo suo ha subito una certa realtà e posizioni assurde da parte di genoani, è davvero pesante. Al limite della sopportazione.
Facciano pure le vittime, gli incompresi, accusino di violenza verbale—magari inconsapevoli (ci si augura) di cosa hanno l’ardire di scrivere da “ben informati”. Facciamo un po’ il belino che vogliono… mentre postavo un sondaggio su dieci usi dialettali di “belin”, mi sono preso sulla faccia del mistificatore, con tanto di allusioni.
Come quando qualcuno mi accusava di attaccare gli “esteti”—ricordo GrifonRoma in prima fila che stimo, rispetto e con cui, credo, ci siamo capiti - quando semplicemente sostenevo che andare in A e rimanerci il primo anno era fondamentale per sopravvivere. I fatti mi hanno dato ragione, non perché sia un fenomeno, ma perché guardo i fatti.
Si vorrebbero mettere i pronostici sul mercato e i pregiudizi sul futuro sullo stesso piano. Va benissimo - insomma—basta non menare il belino e non alludere. Ma se reagisco, sono violento!
“Ora e subito”? Siamo ancora nella merda, Mashi. Piaccia o meno, sia accettato o meno. Non è un’opinione, è un dato di fatto. Rimanere tra decimo e tredicesimo posto (sgrat) in A, in questa situazione, è riguardevole per chi lo sta facendo. Il crinale è stretto, e qualche rischio se lo stanno prendendo… per quanto posso capire, in maniera professionale e nell’interesse del Genoa.
Per il resto, vale tutto. E sinceramente, di menarmi il torrone per essere pure accusato, ne ho ampiamente le tasche piene. Si godano Preziosi, e buonanotte ai suonatori.
Se do fastidio, basta mettermi il ban. Liberi di darsi di gomito sulla prua del Titanic, senza leggere chi stupidamente glielo sta dimostrando.
Se pensano che mi commuova per i commiati da verginelle sverginate, ricordo che sono stato bannato dal muretto per aver postato un commento dallo stadio e mi sono fatto i cazzi miei per quindici anni senza protestare. Mi sono beccato un esposto denuncia da chi sosteneva che il Genoa CFC di Preziosi non avesse una gestione dissennata, e adesso mi tocca leggere che è la stessa cosa.
Pazienza! Buona vita.