Tutti al Cinema
Un uomo dal bell'aspetto li attende sul loggione appena si entra all'ingresso, guardandoli dall'alto. E verso il basso.
Un altro riconoscibile con il solo cappellino con visiera, poco più in là, imperturbabile e muto, osserva l'afflusso delle persone, sotto il suo sguardo attento e curioso.
Defilato sulla destra, quasi nascosto dietro un paravento, un altro uomo composto ed elegante controlla il lento ma inesorabile arrivo di così tanta gente.
Entrano a frotte nel cinema, sono una massa enorme, non si riesce a contarli.
Ogni anno sempre di più, mai di meno.
Nessuno guarda le locandine esposte fuori dal cinema, non interessa che danno stasera, se un film, se un'opera lirica o una pièce teatrale.
Devono entrare a tutti i costi , l'importante è esserci, è partecipare.
Lo chiamano amore dicono.
Non si sa cosa sia in programma:
Una commedia dell'arte non di certo, perchè l'arte e gli artisti, quelli buoni e veri, sono una cosa seria e quelli che si esibiscono questa sera e da anni, non lo sono.
Una commedia satirica nemmeno, in quanto non c'è proprio nulla da ridere di questi tempi.
Un melodramma forse, anche se è ancora presto per metterlo in tabellone e annunciare chissà l'ultima recita.
I tre uomini che hanno organizzato non solo questo evento, ma l'intera stagione, scegliendo i films, le opere, e soprattutto i protagonisti, svolgono esclusivamente il loro lavoro, non per renderlo al meglio e soddisfare tutti i presenti , i paganti e gli affiliati, ma perchè in fondo a loro, di come vada lo spettacolo, di quale sarà l'umore degli spettatori, se saranno soddisfatti interessa relativamente poco.
Sono degli stipendiati ben pagati.
Un'uomo alto, imperturbabile nel suo aplomb, elegante nel suo aspetto, imperioso con la sua stazza, attende che tutti si siedono in platea e in galleria, che gli artisti salgano sulla pedana e che cominci lo spettacolo.
Lui è il regista della recita, e ancora non sa che andrà in scena da li a poco , non ha ancora deciso quali artisti sceglierà per la sua recita.
Sa solo che potrebbe essere l'ultima.
La produzione andrà avanti, si cambierà il copione, forse verranno nuovi artisti e altri andranno via, non importa, non è importante per lui, figurarsi per quegli uomini
Domani il cinema sarà chiuso ma essenziale, indispensabile, è che dopo domani, la sala riaprirà i battenti, che le locandine non specificheranno che cosa andrà in scena, se opera lirica, commedia o teatro, o un dramma epico.
Importante è che il botteghino apra, che il cinema incassi e che l'uomo col berretto, quello con il bell'aspetto e la "maschera", continuino ad essere domani, dopodomani al solito posto,all'ingresso, ad attendere che il popolino affolli la sala, che porti denaro, che non ci siano posti liberi, né in piedi ne seduti, che lo spettacolo continui, vada avanti .
Agli spettatori, ai paganti in fondo piace pagare senza sapere cosa vedono e come sarà il prodotto dello spettacolo.
Quello e solo quello conta non tutto il resto.
Il resto semmai si vedrà.
Ianna