Genoa che al ‘Grande Torino’ schiera lo stesso 11 visto domenica scorsa contro la Lazio e sfoggia la seconda maglia che ricorda quella del Cagliari.
Granata che vedono il debutto di Zapata e quindi Pellegri, che avrebbe potuto rientrare nella squadra in cui è cresciuto e per cui da il tifo, siede in panchina.
Dopo 5 minuti Albert va via in velocità a Schuurs e dalla linea di fondo mette dentro un pallone invitante sul quale non arrivano a rimorchio i compagni. La terna fischia chiamando la palla fuori, ma il replay mostra che il pallone non fosse uscito.
Genoa che chiude bene gli spazi e si affaccia con due timidi contropiedi dopo un quarto d’ora. Nel primo Frendrup torna indietro; nel secondo Malinovsky prova una bella giocata, ma la difesa granata chiude bene.
Al 18mo, solita palla sanguinosa persa da Badelj al limite dell’area che costa giallo al croato e punizione dal limite: per fortuna, i nostri di malizia la spostano 5 metri indietro e quindi la barriera ribatte.
Al 21mo, altro giallo per il Genoa: questa volta è Malinovski che ferma un pericoloso contropiede (nato da un suo tentativo di filtrante intercettato da un granitico Schuurs) con un fallo di spalletta nella nostra trequarti.
Al 26mo, Martinez esce in presa altra e scontra col ginocchio Zapata: ai miei tempi sarebbe sempre stato eventuale fallo d’ostruzione ai danni del portiere, ora DAZN racconta di ‘cono di uscita’ e di ‘possibile fallo da rigore’. Ma tastu se ghe sun.
Alla mezz’ora, su palla persa in costruzione dal basso di Sabelli, Zapata manca il gol per 5 centimetri. Per fortuna, era comunque in fuorigioco millimetrico.
Al 41mo, ottimo intervento di Vasquez che riparte e viene steso da Bellanova: niente giallo. Inspiegabile. Tirata d’orecchie a Badelj che non si fa rispettare visto che Malinovsky era stato ammonito per meno.
Prima frazione finisce con una buona giocata di Retegui per Albert che però è in fuorigioco. È 0-0.
Genoa che si schiera compatto dietro la linea della palla, con Retegui spesso abbandonato behind enemy lines, ma che copre bene gli spazi.
Rispetto a domenica scorsa, però, mostriamo molta meno personalità in fase di possesso con la soluzione del retropassaggio secondo me troppo inflazionata da una squadra che dovrebbe cercare di più la fiducia di Albert o la personalità di Malinovsky (che gioca al piccolo trotto, ma ha calma e piede). Troppi errori in impostazione e squadra che sembra un po’ impaurita.
Si ricomincia con il possesso palla del Torino e con altre due decisione cervellotiche di Chiffi che al 50mo non sanziona una manata in faccia di Buongiorno ai danni di Albert e al 53mo fischia una punizione dal limite per intervento (sulla palla) di Strootman in scivolata.
Al 56mo, doppio cambio Genoa con Kutlu per Strootman (questa sera sottotono) e Thorsby per Malinovsky (anche lui sotto la sufficienza piena). Si resta col 4-3-2-1 con Frendrup che si sposta nella zona precedentemente occupata dall’ucraino in fase di possesso palla, ma che rincula sulla linea dei centrocampisti (ovvero, con un 4-4-1-1) in fase difensiva, e il turco (nuovo idolo del Muretto) che si schiera sul centro destra.
Al 73mo entra Ekuban al posto di Retegui (piuttosto sconsolato per l’ennesima partita di sacrificio) dopo un colpo di testa di Dragusin su punizione di Albert. Buona iniziativa per lui dopo pochi minuti con tiro da lontano che però dimostra la voglia dell’Italia-ghanese.
Giusto giallo a Thorsby al 77mo per intervento a fermare contropiede del Torino su palla sanguinosa persa da Badelj.
Al 86mo entrano Hefti (pessimo impatto per lo svizzero che sembra correre sulle uova) per Sabelli e Martin per Badelj. Si resta con il 4-4-1 con lo spagnolo sulla sinistra e la coppia centrale dei nostri mediano scandinavi.
Al 88mo, pericoloso colpo di testa di Seck dopo prolungato possesso palla del Torino.
Al 90mo giallo anche per Bani dopo uno scontro con Pellegri di rientro dal fuorigioco.
Al 92mo tiro di Kutlu dopo una delle poche azioni con possesso palla del Genoa.
Quando sembra finita, un inguardabile Hefti si fa saltare come un bambino per la quarta volta di fila da Radonjic e sancisce la vittoria del Torino al termine di una partita brutta, sporca e inchiodata sullo 0-0, non prima di un tiro della disperazione di Albert e di un possibile cross di Martin che invece decide di metterla lunga a nessuno.
Spiace per lo svizzero, ma oggi ha sancito la fine della sua avventura rossoblu perché bastava coprire la palla con il corpo e invece si è fermato a guardare, cosa che giustamente manda in tutte le furie Gilardino che penso lo giubilerà (giustamente).
Punto perso dopo una partita giocata con non molta personalità, ma grande attenzione difensiva. Oggi si è capito perché Sabelli sia insostituibile e si è-ahimè- dato ragione a chi chiedeva a gran voce un laterale destro. Peccato.