Genoasi difficile da dirsi, qualcuno sostiene che Hertha e Genoa addirittura non siano in vendita e che ci sia idea di tenerle a valle della ristrutturazione.
Io penso che sia uno scenario superato: Wander e Pasko sono fuori, c'è una banca di investimenti chiamata a incassare, se Genoa e Hertha sono i gioielli della corona finiranno venduti come e prima degli altri.
Tanto più che Genoa e Hertha non sono in mezzo a contenziosi: a Liegi lamentano mancati pagamenti che la controparte americana rimanda a problematiche dovute alla vecchia gestione; a Rio il presidente del comitato di gestione(una sorta di Zangrillo eletto dai soci comuni) sta lavorando per esautorare gli americani dal processo di vendita che invece da Miami vorrebbero, chiaramente, gestire avendo anche cura di farsi retribuire i 2 anni di lavoro svolti e il risanamento parziale dei conti.
Sembrerebbe fallito, dalle ricostruzioni, il progetto di vendere senza spacchettare: Venerdì scadrà l'esclusiva per l'Everton e pare ci siano già diversi attori interessati.
Di fatto da quel che si legge anche in conversazioni correlate(https://x.com/theesk/status/1794267685620179289?t=6ILUSRRWPu-vIzCGHHbuJg&s=08) la situazione sembra delineata in questo senso: quasi tutti i creditori di 777 vorrebbero rientrare delle loro esposizioni, al momento A-Cap è quella che ha l'esposizione maggiore e i crediti più blindati e quindi danno le carte.
Sono loro ad aver chiesto l'intervento di soggetti esterni e ad aver caldamente invitato Pasko e Wander a farsi da parte.
Per cui mi sento di escludere uno scenario in cui 777 non debba vendere tutto.
Anche per una questione di tempi tecnici non è da escludere che il Genoa e l'Hertha possano restare fino all'autunno con l'attuale proprietà.
Durante il mercato è più complicato fare le valutazioni societarie e si danneggia la programmazione stagionale.
Oltre mi sembra, per le informazioni che abbiamo oggi, davvero irrealistico.
Se io fossi nei panni di chi gestisce l'operazione probabilmente darei mandato all'area sportiva di continuare sulla linea tracciata.
Probabilmente direi di fare a titolo definitivo il minor numero di operazioni possibili e il più low cost possibile: scambi, svincolati, scommesse.
Mentre gli direi di fare le operazioni più onerose con formule che tengano le mani libere sui riscatti.
In modo da avere un saldo di mercato "teorico" molto alto in attivo. Per esempio: vendo Gudmunsson per 30 milioni più le contropartite, prendo Vitinha e Reineir in prestito con diritto per 15 milioni cadauno, formalmente ho fatto +30 che mi permette di avere autogestione, tecnicamente sono a saldo 0 per cui una nuova proprietà che subentra può decidere di portare a termine i riscatti e garantire la gestione corrente con un'iniezione di capitale.
Avendo sempre la carta che se non riesci a vendere puoi pagare i riscatti con una cessione l'anno prossimo: per esempio Retegui lo vendi per pagare Vitinha e Reineir, il sostituto di Retegui lo prendi con la stessa formula e vai avanti così.
E' uno scenario che non intralcia la crescita sportiva(e quindi la valorizzazione dell'asset), che permette di restare nel binario dell'auto-sostenibilità(per cui se la proprietà non può mettere capitale non lo fa).
Chiaramente è un binario relativamente stretto: sbagli la stagione, come è capitato al Sassuolo, e può dirti parecchio male.
Per questo mi sembra poco credibile che il Genoa non sia in vendita: è vero che tra 12 mesi il Genoa può valere qualche soldo in più ma può anche valerne parecchi di meno.