mashiro Prossimo giro di tribunali a Genova 20 maggio secondo F.Q.
Riceviamo e pubblichiamo da un guaglione affezionato lettore del Fatto❤💙
Tranne la data tutte cose che gia' sapevamo ma un articolo cmq imo obiettivo ed oggettivo pero' giudicate da voi.
** Genoa, solo a fine stagione si saprà chi è il proprietario
Il contenzioso - Il passaggio delle quote al romeno Dan Sucu contestato dagli americani di Acap, che rivendicano il controllo delle società di 777 (ex padrone rossoblù). Il giudice si esprimerà il 20 maggio **
Di Pierluigi G. Cardone e Giuseppe Pipitone
2 Marzo 2025
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Affari a sette zeri, veleni, pallone e carte bollate. Sarà una primavera complessa per i tifosi del Genoa. Se raggiungere la salvezza – e la permanenza in Serie A – sembra ormai solo una questione di tempo, diversa è la situazione fuori dal campo. Per il controllo del club più antico del calcio italiano, infatti, si sta combattendo una feroce guerra intestina tra proprietari veri e presunti, azionisti vecchi e nuovi, debitori e creditori per milioni di dollari. Ma andiamo con ordine.
Ufficialmente i problemi economici del Grifone sono finiti il 18 dicembre 2024, quando Dan ȘSucu, imprenditore rumeno che ha fatto fortuna con la vendita di mobili, è diventato il nuovo azionista di maggioranza, coprendo l’aumento di capitale da 40 milioni deciso dal cda e confermato dall’assemblea dei soci. Questi passaggi, però, potrebbero presto essere cancellati dal giudice civile di Genova, nel procedimento fissato il prossimo 20 maggio.
A portare in tribunale i rossoblù è stata Acm, società del gruppo Acap, holding assicurativa americana che ha chiesto di annullare le delibere relative all’arrivo di ȘSucu. Il motivo? Sostiene di avere il diritto di esercitare tutte le “prerogative di controllo” sul Genoa, in nome di un credito da quasi 2 miliardi nei confronti di 777 Partner, il fondo Usa che, nel settembre del 2021, aveva rilevato la società da Enrico Preziosi.
Fondato nel 2015 da Steven Pasko e Josh Wander, in pochi anni 777 ha creato un piccolo impero del pallone: 7 squadre tra Brasile (Vasco de Gama), Germania (Hertha Berlino) e Australia (Melbourne). L’obiettivo: rilanciare club storici in difficoltà economiche. Doveva andare così anche in Liguria, dove Pasko e Wander scelgono come presidente Alberto Zangrillo, noto tifoso genoano e storico medico personale di Silvio Berlusconi. A fare l’amministratore delegato arriva un manager spagnolo, Andreas Blazquez, diventato partner di 777 durante l’acquisizione di una quota del Siviglia. L’inizio sembra promettente: dopo il ritorno in Serie A, la società ottiene uno sconto del 65% sui debiti che ha con l’Agenzia delle Entrate. Doveva 106 milioni, ne pagherà solo 37, in 20 comode rate semestrali: un affare. In pochi lo sanno, ma in quel momento 777 è già nei guai: oltre al debito da 2 miliardi con gli americani di Acap, infatti, deve pure 600 milioni ai britannici di Leadenhall. In poche settimane tutto si sgretola: Acap annuncia di aver preso il controllo della società che detiene le partecipazioni calcistiche di 777 e mette in vendita i club. Leadenhall fa causa a Pasko e Wender davanti al tribunale di New York, accusando Acap di essere complice della truffa milionaria. Il Dipartimento di giustizia Usa e l’Fbi aprono un’indagine per riciclaggio.
È in questa caotica situazione che, il 19 novembre 2024, i funzionari dell’Agenzia delle Entrate incontrano Blazquez e Flavio Ricciardella, il dg del Genoa, per chiedere rassicurazioni: la società è in grado di onorare l’accordo di rateizzazione? Sei giorni dopo i due manager parlano davanti al cda, convocato con sole 72 ore di preavviso. Ricciardella racconta che l’Agenzia delle Entrate ha suggerito di varare un aumento di capitale per mettere in sicurezza l’accordo. Blazquez spiega di aver già “informalmente” chiesto la disponibilità ad Acap, in qualità di “rappresentante del socio di controllo”. La società rifiuta: non vuole coprire l’aumento di capitale perché intende vendere il Genoa prima possibile, ma è disposta a garantire gli impegni. L’Ad fa mettere a verbale di essere “seriamente “preoccupato” per la capacità finanziaria di Acap, che poco dopo subisce un pesante provvedimento negli Usa: lo Stato dello Utah vieta a tre compagnie assicurative del gruppo di stipulare nuove polizze perché si trovano in una condizione economica “pericolosa”.
È in questo clima che il cda del Genoa approva l’aumento di capitale. All’assemblea dei soci del 14 dicembre, però, si scopre che è stato escluso il diritto di opzione: si tratta di una clausola che prevede di cancellare il diritto degli attuali soci a essere preferiti nella sottoscrizione delle nuove azioni. Secondo le norme, il diritto di opzione può essere escluso “quando l’interesse della società lo esige”. Ma nel caso del Genoa qual è questo interesse? A chiederlo è l’avvocato Andrea D’Angelo, piccolo azionista ed ex vicepresidente, che contesta una “non completa chiarezza” dell’operazione: sarà l’unico a votare contro. “Era necessario che tutto fosse condotto con maggiore trasparenza – spiega al Fatto – e inoltre temevo potesse essere una manovra al buio, dato che in quel momento non veniva esplicitato da chi sarebbe stato coperto l’aumento di capitale”. Le carte sarebbero state svelate poco dopo: a beneficiare dell’operazione è stato ȘSucu, numero uno della Confindustria rumena. Titolare di un patrimonio da circa 300 milioni, ha coperto l’aumento di capitale da 40 ed è diventato azionista di maggioranza senza dare un euro ad Acap.
Gli americani non la prendono bene e decidono di fare causa, accusando Blazquez di aver “consentito la sottrazione della società al controllo originario”. Secondo l’atto di citazione dell’avvocato Valerio Pescatore, l’Ad avrebbe perseguito obiettivi “obliqui”: una società riconducibile al manager spagnolo, infatti, aveva siglato un accordo di consulenza per aiutare Acap a cedere il Genoa in cambio di 66 mila euro al mese. Invece di collaborare alla ricerca di un acquirente per il club, dunque, l’Ad avrebbe favorito l’arrivo di ȘSucu. “Quello era un saldo di debiti pregressi, io non ho avuto alcun accordo di consulenza con Acap”, dice Blazquez al Fatto, garantendo di aver sempre rispettato le norme, insieme a tutti gli altri componenti del cda.
A puntare i riflettori sul manager – confermato ad anche con la presidenza ȘSucu – è stato di recente anche Josimar, giornale d’inchiesta norvegese, che lo ha dipinto come il regista dello sbarco dei rumeni sotto la Lanterna. Tra le altre cose, il magazine racconta di come Blazquez conoscesse da tempo Razvan Ratț, ex terzino della Romania e uomo di fiducia di ȘSucu. I due sono stati anche fotografati insieme, allo stadio Ferraris, nel 2023: secondo la stampa rumena, Ratț ha curato il passaggio del calciatore Radu Dragusin al Tottenham. Acquistato per circa 6 milioni dalla Juventus, è stato ceduto per più di 25: un vero affare. L’ennesimo di una storia ancora tutta da scrivere.