PieroVoje61
Ciao Piero. Di principio non amo le ortodossie e apprezzo chi ragiona con la propria testa, cosa che cerco di fare nella vita compresa l’appartenenza alla comunità genoana.
Però, fuori dai conformismi, ci sono squadre che non sono uguali alle altre per la nostra storia e per chi, da quarantacinque anni circa, ha ricordi a tinte rossoblu.
Milan, Verona, Parma, Atalanta ma anche Bologna per l’episodio del ‘24 guidato dal “mitico” Arpinati che ci sottrasse la stella sono piazze storicamente ostili dove antipatia e astio nei nostri confronti sono parte integrante del sentire la loro appartenenza alla squadra.
Si diceva, qualche giorno fa, del senso di tifare società per azioni o calciatori industrie. Io tifo la squadra perché rappresenta “noi” genoani.
Questo non mi impedisce di voler bene a mio fratello (di sangue) soriano oppure a mio suocero bilanista…son mica stupido, ci mancherebbe altro. Però per quanto concerne l’argomento tifoserie avversarie, non concepisco simpatie personali (naturali e ci mancherebbe ancora) confuse con qualcos’altro.
Troppe trasferte in incognito, troppi episodi vergognosi, troppo diffuso l’odio nei nostri confronti tra chi vive con trasporto quelle comunità.
A Milano ci ho vissuto sette anni, ci considerano dei pezzenti senza differenze di colore sportivo… Tonino Caravita (tifoso nerazzurro il cui nome dirà poco a tanti) quasi uccise Callagan, non parliamo di Spagna. A Verona ci aspettavano fuori dalla curva insieme ai celerini quei fascisti di merda.
Nella vita me ne frego altamente di queste sotto culture e non sono così becero da considerarle per più di quello che rappresentano… da qui a non “patire” certe partite o non esternare ostilità a chi ci ha sempre odiato, in termini civili per carità, ne passa di acqua sotto i ponti.
E non mi si dia dell’ ultras da salotto perché morirò simpatizzante del Pisa e non dimenticherò mai Mario Faccenda (a proposito di Bilan) anche se i gruppi ultras dovessero tatuarsi il contrario in fronte.