Marco_NOFX Italiano innamorato di sè stesso è vero.
Questa ossessione per il turnover, che è cosa buona se non portata all'esasperazione, è frutto proprio di questa sua "mania di protagonismo".
Il voler dimostrare di poter far giocare la squadra allo stesso identico modo con i i titolari e con le riserve è relazionata alla volontà di dimostrare l'intercambiabilità dei giocatori, che sono, nella sua ottica, meno importanti rispetto al modulo e agli schemi.
Questa suo essere "talebano" però è un pò anche la sua forza.
Pensa che io, per motivi che non sto qui a spiegare, ho seguito molto da vicino una delle sue prime esperienze; allena gli allievi di una società di provincia la cui prima squadra faceva la serie D.
Ti posso assicurare che giocava praticamente nello stesso modo in cui gioca la Fiorentina, con interpreti ovviamente diversi.
Palesemente innamorato della sua filosofia, leggermente presuntuoso, è disposto a perdere pur di non discostarsi dalle sue idee; come successo a Praga con il West Ham.
Quindi, se da una parte è un limite, dall'altra non si può negare che questa sua caratteristica sia tra le ragioni delle sue ottime esperienze a Trapani, la Spezia e dell'ottimo percorso che, anche ( ma non solo ) grazie a lui, sta facendo la Viola.
Probabilmente lo step successivo che dovrà fare, per raggiungere palcoscenici ancora più grandi, è quello di trovare un equilibrio per cui possa adattarsi anche ad altri tipi di moduli, non escludere a priori determinati giocatori ed essere più pragmatico senza però "snaturarsi".
Insomma, non far sì che la sua coerenza diventi cecità.
Detto questo, è vero che gli allenatori devono fare meno danni possibili e sotto questo punto di vista a Gila si può dire poco.
Però a certi livelli arrivi ad un punto in cui il non fare danni non è abbastanza, ma c'è bisogno che sia l'allenatore a dare quel quid in più; cosa che Italiano, al netto di quello scritto in precedenza, ha fatto.
Perchè è vero quello che dice Mashiro su Ancellotti, però c'è anche da dire, per onor di cronaca, che Ancellotti ha sempre avuto a disposizione rose composte da più di qualche campione, quindi il calcio "a libera interpretazione" è più facile in quei casi; con Napoli ed Everton, che non sono Real e Milan dei tempi d'oro ma nemmeno Lecce e Luton Town, qualche difficoltà l'ha dimostrata.
Poi, ripeto, probabilmente sono discorsi che lasciano il tempo che trovano (o fuffa, come preferite) fino a che l'obiettivo è non fare danni e galleggiare nel mare delle nostre possibilità, se un giorno, come auspichiamo tutti, si volesse puntare ad altro forse certi discorsi assumeranno altro valore. Utopia, probabilmente