Il presupposto di qualsiasi mio ragionamento è l’interesse del Genoa CFC.
Fare riferimento a Preziosi, in qualsiasi accezione, significa sostenere che i 777 agiscano seguendo interessi difformi da quelli della società.
Il merda era un ricco imprenditore mosso dalla fama che il calcio poteva garantirgli e dal ritorno di immagine rispetto all’esigenza di diversificare il business dei giocattoli. Il rubicone lo superò quando la vicenda “Venezia” lo affermò, nell’immaginario collettivo, come truffatore. Non serve scomodare Pirandello per comprendere quanto l’uomo tenesse alla sua immagine di paladino antisistema, basti pensare al famoso gioco lanciato ai tempi di Como.
La naturale predisposizione a delinquere del 71 (attenzione a proposito se dovessero emergere informazioni credibili in questo senso riguardante i nostri eroi), lo sputtanamento mediatico ma anche la pulsione irrefrenabile ad essere considerato un “king decision maker” del calcio, hanno generato il mostro che conosciamo.
Se aggiungiamo i soldi persi e l’abbandono di velleità sportive in una piazza che commise, va detto, i suoi pesanti errori, troviamo la chiave di lettura corretta per capire il tentativo (fallito miseramente) di rientrare con il trading compulsivo alla Leonardi.
I 777 gestiscono soldi non loro, almeno non completamente perché devono remunerare azionisti terzi in diversi rami finanziari e industriali. Non possono permettersi, pena il fallimento del gruppo al netto del Genoa CFC, una situazione come quella vissuta da un tizio che rispondeva esclusivamente a se stesso.
Non sapendo e prevedendo tutto come qualcuno (il quale dovrebbe però argomentare le sue tesi in maniera compiuta non attaccandosi ad episodi singoli cercando di trasformare il vino - l’opera di risanamento oggettivamente in corso - in aceto), mi è impossibile prevedere il futuro. Sto cercando con difficoltà informazioni sui soggetti, diverse da quelle comunque emergenti dalle varie inchieste.
Però una cosa ragionevole la posso dire: al netto di clamorose e poco probabili nefandezze il loro interesse è quello di risanare le squadre per rivenderle nel medio periodo e mettere insieme un sistema multinazionale calcistico in grado di pesare sulle dinamiche di mercato.
Con tutta l’antipatia del mondo, pensare che Zangrillo sia un ostacolo mi risulta un po’ ridicolo a meno non ci si concentri su episodi singoli pertanto siano percepiti come rilevanti (mi riferisco a Blessin e al tentativo per Gasperini).
Questi hanno bisogno di risultati reali e di immagine per fare (tentare di fare) una montagna di soldi in relativamente breve tempo. Riusciranno? lo spero Falliranno? può darsi… con la besagnina di via Piantelli in agguato poi…
Però paragonarli a Preziosi comunque la si pensi oppure pensare che Zangrillo o Gilardino o Dragusin siano determinanti è follia dal mio punto di vista. Questo non vuol dire idolatrarli o essere certo riusciranno, nel mondo abbiamo visto il governatore della Federal Reserve mandare a puttane l’economia per 15 anni bruciando migliaia di miliardi per non salvare Lehman Brother’s con una trentina; però, pur condividendo al limone lo sgradimento verso operazioni in apparenza “alla Preziosi”, metterli in parallelo al 71 è una cagata pazzesca.
PS: io Dragusin me lo terrei perché mi piace la squadra dell’andata e ritengo possa ancora crescere di valore. Magari cedono a quella merda di ADL e rinforzano davvero la squadra. Nessuno al mondo può dirlo oggi… lo vogliamo ammettere o no?
Forza Genoa!