mashiro
Le caratteristiche dei giocatori sono fondamentali. Ieri il Bologna ha giocando un secondo tempo in rimonta a 200 all'ora grazie al palleggio a 1/2 tocchi. Ha in rosa almeno 14 elementi in grado di farlo e ne schiera 2 su 11. Noi in rosa, per quel tipo di gioco, ne abbiamo forse 3 (Messias, Frendrup e Martin). Non siamo i soli. Per giocare così, in Italia le rose che rendono possibile questa scelta sono poche: Milan, Bologna, Napoli, Lazio. Fiorentina. Forse Frosinone. Non si tratta della qualità assoluta dei giocatori, ma della loro qualità specifica per quel tipo di gioco. Poi non è detto che gli allenatori con quelle rose a disposizione scelgano di giocare tutti sul palleggio veloce, che non presuppone solo passaggi rapidi, ma anche smarcamenti preventivi e movimenti senza perdere l'equilibrio territoriale.
È invece interessante osservare i cambiamenti nel gioco del Genoa, per carente che spesso sia, durante le 20 e passa partite finora giocate. All'inizio la fase difensiva era molto passiva e la fase di possesso penosa, basata solo sui lanci lunghi casuali, che producevano spesso 0 o 1 tiro in porta in 95 minuti. Col tempo ci sono stati aggiustamenti, non clamorosi, ma sufficienti a dare un minimo di spinta offensiva in più e a produrre un paio di azioni manovrate a partita. Intanto è solare il ridimensionamento del ruolo di Martinez, allenato a giocare coi piedi quando necessario, ma non ad ergersi a protagonista del possesso palla nella propria metà campo. L'effetto è stato che non si vedono più passaggi indietro da metà campo come priorità e condizionamento mentale. Certo, non è stato inculcato l'obbligo (assurdo) del passaggio in avanti come all'Atalanta, al Frosinone e alla Fiorentina, ma non si esagera più con l'entropia della propria porta come riferimento psicologico principale. Poi sono aumentati gli scambi rapidi nella metà campo avversaria. Albert dribbla molto meno a 70 metri dalla porta avversaria e, come lui, Messias suggerisce spesso il dai e vai (e talora anche Badelj). Direi che la fase offensiva del Genoa, seppur sempre piuttosto carente, si avvicina alla media delle squadre italiane, soprattutto adesso che comincia la sfilza di 0-0 cautelativi.
Sul fatto che ci sia differenza tra atteggiamenti giochisti e atteggiamenti offensivi sfondi una porta aperta. L'Inter non è giochista ma fa gioco offensivo. Se vogliamo dettagliare dovremmo introdurre, accanto agli allenatori giochisti, anche la categoria dei giochisti d'azzardo. Tra i quali metterei anche Gilardino se volesse fare palleggio e possesso palla propositivo con la rosa a disposizione.