Ianna
Io la tentazione di andare al concerto berlinese l'ho avuta, ed ero pronto a fingere che non fosse tutta una Geldmacherei, come direbbero appunto a Berlino. Del resto, per ragioni anagrafiche non ho mai visto i CCCP dal vivo nei tempi dei tempi, e l'occasione mi era ghiotta.
Ma alla fine non mi sono svegliato in tempo con i biglietti, e va bene così; tra l'altro, se considero che su quel palco ci avrei trovato Scanzi (!), non posso avere rimpianti. Posso accettare la presenza di quell'egotico mitomane su un palco, soltanto se accompagnata da un lancio di ortaggi e torte alla panna (se proprio non di sanitari).
Zamboni sono andato a sentirlo poco tempo fa in un Arci qui vicino, parlava di Mongolia e di altre cose, ed era sempre lo stesso apprezzabile Zamboni.
Quanto al Ferretti, io penso che tutti abbiamo il diritto di cambiare, evolverci, crescere, riflettere, ripensarci, tornare alle origini. Però insomma.
L'unica volta che ho visto Ferretti dal vivo, mi trovavo a Torino al Salone del libro. A vederlo entrare in sala, devo dire che emanava un percepibile carisma. Prese la parola in un dibattito, parlando di vita agreste, di piccoli paesi dell'appennino, di topi, di merda, e di altre amenità che non ricordo. Raccontando la vita nella sua Cerreto Alpi, disse qualcosa come: "Senza offesa per nessuno, ma io in quel paese ci abito da mille anni. Chi ci arriva oggi non può dire lo stesso". Ecco, dicevo, una cosa è saper cambiare, un'altra è pontificare in chiave Sangue e Suolo. Quello, almeno per me, è troppo.