Scusate il ritardo…
ho preparato una serie di tabelle e pensato di chiederne di ulteriori a Mashiro. Predisponendole mi sono reso conto che avrei reso il tutto difficilmente digeribile alla maggioranza dei lettori, preferendo un approccio sintetico (magari troppo generico ma più comprensibile e adatto alla discussione).
Il tutto tentando di essere preciso ed al contempo semplice e chiaro, nella speranza di esserci riuscito senza tradire le aspettative o dimenticare le usuali istruzioni per l’uso:
il bilancio è una fotografia statica di una situazione dinamica (la gestione del Genoa CFC ndr) e va letto, se vogliamo cavarne qualcosa, in prospettiva.
Non è naturalmente un’analisi tecnica, inutile in questo contesto e poco comprensibile ai più, ma intende a rispondere ad alcune domande fondamentali.
Fatte doverose premesse:
Quanti debiti ha il Genoa CFC?
Il debito netto è sceso di una trentina di milioni e si attesta a circa 163MLN (192MLN al 31/12/2022) in quanto i benefici dello stralcio dei debiti erariali sono stati compensati da una maggiore esposizione nei confronti delle società di “factor”(anticipo crediti/fatture) maggiormente utilizzate per finanziare il circolante. Gli effetti dello stralcio andranno meglio apprezzati nei futuri esercizi come sempre avviene quando si taglia con l’accetta a fine dicembre.
Hanno continuato a finanziare la società?
Si anche se in misura minore rispetto al 2022, “finanziamento soci convertiti a capitale” per 39,6MLN (62.5MLN durante il 2022). Come l’anno scorso questi fondi hanno finanziato le perdite senza purtroppo intaccare il debito, che anzi sarebbe cresciuto se non si fosse provveduto allo stralcio di cui abbiamo abbondantemente discusso.
E allora?
Tutte le voci “operative” del conto economico (biglietterie, TV, commerciali) sono in aumento mentre quella relative al mercato (in particolare quelli relativi alle plusvalenze) in diminuzione. Dovrebbe essere l’ultimo effetto della retrocessione che ha “impedito” di realizzare dal mercato nel 2023, senza dimenticare la cessione di Dragusin che sarà contabilizzata nel 2024 (21MLN di plusvalenza netta cioè senza contare ulteriori bonus in maturazione).
Al netto dei ricavi “non operativi” ed ai conguagli contabili queste voci sono quasi raddoppiate, (da 23MLN a circa 43MLN) anche se bisogna sempre ricordare le distorsioni (la A incide nel 2023 per il semestre più pesante distorcendo pertanto il confronto). Sarebbe auspicabile chiudere i bilanci sempre al 30 Giugno come sembra finalmente si stia decidendo.
Il costo del lavoro è sceso mentre il patrimonio rappresentato dal valore dei calciatori ampiamente aumentato (cosa non riflessa nei numeri perché il parco giocatori non viene attualizzato in base ai valori correnti di mercato). Finalmente il Margine Operativo Lordo è positivo, seppur di molto poco.
La situazione debitoria è ancora pesante seppur in miglioramento mentre permane l’esigenza di generare plusvalenze reali (oltre a Dragusin). Ricordiamo che si tratta di un obbligo, richiamato più volte nelle relazioni, sul quale si fonda la transazione fiscale omologata da un Tribunale della Repubblica su determinati presupposti.
La famosa frasetta, relativa all’attività caratteristica del Genoa CFC “formazione e valorizzazione di calciatori al fine di generare valore attraverso la cessione dei relativi diritti pluriennali” continua ad echeggiare, ampiamente compensata da una splendida:
“permanenza nella massima serie del campionato di calcio italiano e partecipazione alle competizioni europee” che insieme al rafforzamento patrimoniale (riduzione debiti) rappresenta il fondamento degli obiettivi dichiarati del Genoa CFC.
Non si citano esplicitamente le controversie con Preziosi se non genericamente nei rischi.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Sostanzialmente quello che discutiamo giornalmente, ovvero la cessione di un giocatore pesante (o in alternativa di due o tre medi). È importante mantenere il costo del lavoro sotto controllo, secondo me attraverso la pulizia di ingaggi pesanti per giocatori poco redditizi insieme alla sostanziale riduzione del numero dei calciatori, aumentando contemporaneamente il livello.
Operazioni spalmate - tipo De Winter - sono possibili come i prestiti con obbligo per gestire finanziariamente gli esercizi in attesa della dichiarata partecipazione alle competizioni europee che prevede insieme nuovi importanti finanziamenti dell’azionista ma contemporaneamente consentirebbe l’aumento dei ricavi operativi cioè dell’unica modalità per sostenere giocatori di livello superiore.
I margini di manovra rimangono molto limitati e la professionalità degli operatori fondamentale per continuare a migliorare senza aspettarci miracoli dalla proprietà che comunque ha fatto abbondantemente il suo fino a questo momento. Sostenere la crescita sportiva in queste condizioni è oneroso e la solidità si vede quando le cose si fanno difficili… speriamo i 777 continuino a dimostrarsi solidi e l’evoluzione delle questioni estranee al Genoa CFC consentano la continuità: questo il bilancio non lo può rilevare.
Forza Genoa sempre!