layos
Io conservo ancora un codice di comportamento dei paracadutisti degli anni 60, non esportabile fisicamente e non divulgabile all'esterno. È un compendio di comicità che Totò morirebbe di invidia. A parte le sparate di patriottismo di bassa lega, le parti più succose sono: come comportarsi in società, come sorbire la minestra, come approcciarsi alle persone. In molti comportamenti si fa una differenza tra quando si è in divisa e quando si è senza, per esempio come corteggiare le ragazze, e qui si traccia il profilo della ragazza ideale per il paracadustista: non vistosa, obbediente, modesta, preferibilmente proveniente da famiglia di tradizioni cattoliche e contadine. In divisa, la si deve accompagnare per strada camminando in parallelo, dando il braccio su cui lei poggia la mano. Altri contatti sono esclusi. Con lei non si deve assolutamente parlare di politica e, più in generale, di argomenti divisivi. Il fidanzamento è subordinato alla di lei intenzione di avere figli e crescerli nei valori della patria. Ma la chicca è il capitolo dedicato alle tentazioni, giacché molte donne, anche mature, subiscono il fascino della divisa. Gli approcci devono essere "gelidamente" respinti in pubblico, ma accettati in privato se riconducibili a una effimera avventura, dove comunque fare sfoggio della virilità insita nella disciplina del corpo di appartenenza. Prima di dare seguito alle avances delle signore, bisogna accertarsi che non siano mogli o parenti strette di ufficiali. Peccato che, al momento di emigrare, l'ho lasciato a Lugano in un cartone di ricordi destinato ai miei figli, altrimenti lo pubblicavo con commenti.