Avviso ai naviganti: tifosi veraci, idealisti indefessi, quelli che dicono “kommercialisten = nemici del Genoa”, ASTENERSI. Chi deciderà di proseguire, lo faccia assumendosi tutta la responsabilità 😁.
Il rigetto conferma l’efficacia dell’aumento di capitale da 45 milioni sottoscritto da Sucu, rendendo impraticabile per A-Cap bloccare o rinegoziare l’operazione in corso d’opera e riducendo lo spazio per eventuali mosse tattiche. Con la causa ormai “matura per la decisione” e l’udienza di febbraio già calendarizzata, A-Cap non potrà più utilizzare strumenti cautelari per sospendere l’esecuzione della delibera di aumento di capitale.
La conferma formale del passaggio al nuovo socio, se ratificata (come pare molto probabile), deprime il valore della quota del 23 % ancora detenuta da A-Cap.
Attenzione però: ricorsi cautelari raramente bloccano in via definitiva un aumento di capitale già deliberato, a meno di palese illegittimità formale o di comprovato danno irreparabile. Come già si intuiva, i giudici tutelano la continuità aziendale e rifuggono – a dir poco – il rischio di comprometterla.
È altrettanto vero che, anche in caso di respingimento del ricorso cautelare o del merito, A-Cap può comunque chiedere il risarcimento dei danni subiti. Le pronunce sui grandi aumenti di capitale mostrano che i giudici, pur non bloccando l’operazione in corso, riconoscono successivamente rimedi indennitari ai soci che dimostrano un pregiudizio patrimoniale.
Per massimizzare il potenziale risarcimento, A-Cap predisporrà probabilmente un dossier dettagliato sui danni: perdita di valore della quota, interessi finanziari, mancati dividendi e potenziali effetti futuri legati alle risorse già impiegate per il risanamento. In questo modo potrà trasformare la mera azione di annullamento in una leva negoziale per ottenere adeguati ristori economici, anche se l’aumento rimane valido.
A valle del provvedimento odierno, dobbiamo aspettarci quindi una nuova vitalità - e azioni clamorose - da parte di A-Cap:
• rafforzamento delle iniziative legali in altri Paesi (Spagna per le quote di Siviglia, USA contro Leadenhall) per aumentare il costo reputazionale e finanziario a carico di 777 Partners (con Andres Blasquez nel mirino) e di Sucu;
• valutazione di un nuovo intervento di capitale diretto sul Genoa CFC (anche per ragioni tattiche) o di un’operazione di finanziamento ponte, per dimostrare capacità di sostegno e consolidare il ruolo di “sole manager” di Nutmeg, acquisito a giugno 2025.
In definitiva, come già sottolineato da Mashi, A-Cap cercherà di monetizzare al meglio, forzando una probabile mediazione dei giudici a proprio favore. Con ogni probabilità i 40 milioni non basteranno a Sucu.
Noi, dal canto nostro, ci auguriamo che la vicenda si chiuda in fretta e che si possa finalmente voltare pagina riguardo all’ennesimo episodio della società più pazza del mondo.