Qualche considerazione su questa faccenda ingarbugliata relativa allo stadio.
Il mio primo pensiero, quello più negativo, è che non emerge chiarezza sul merito, cioè sul progetto.
In una situazione sana, dovrebbe svolgersi ( e ci sarebbe stato il tempo affinchè si verificasse), un concorso di idee su come ristrutturare il Ferraris, per il calcio, per il quartiere, per la cittá.
Cioè una gara!
Questo non accade,ma si parla solo di chi “deve” costruire, secondo una sorta di imposizione del Comune, e di chi deve mettere il budget, per averne benefici successivi.
Chiedo il vostro aiuto, in caso mi fossi perso qualcosa.
Quanti sono oggi i progetti ?
Forse due, quello che propone il Genoa e quello che sponsorizza il Comune della Cds Holding?
Quali sono le firme dei progettisti, le differenze, riguardo dettagli, numero di spettatori, curve di visibilità,sicurezza e tutti gli altri dettagli che stanno alla base di un’opera considerevole?
Sono progetti segreti o i cittadini possono avere il piacere di vederli?
Questo è il primo pensiero, ed è piuttosto sconcertante.
Poi, vista solo da genoano, se vi sarà un accordo fra le parti, l’altra nostra questione fondamentale, essere ceduti a gente capiente e preparata,sarà anche più semplice e possibile e va bene!
Ma resterà lo schifo, come cittadino,per questi metodi da basso impero e per questa continua violenza urbanistica imposta che, dagli anni 50’ in avanti, subiscono Genova ed i genovesi.
Sulla querelle fra le due società, mi pare evidente che vi sia una coesione di intenti, con strategia conseguente, fra Comune e sampdoria.
La richiesta fatta al Genoa dei milioni di euro a garanzia, è semplicemente ridicola da parte di una società che è stata salvata da un sistema noto e che, in caso non centrasse la promozione in questo campionato, potrebbe tornare a porsi il problema della propria sussistenza.
Diciamo che trattasi chiaramente di una scusa.
Blasquez ha fatto male nel periodo trascorso ad attendere i tempi altrui, ha fatto invece bene oggi ad inoltrare la proposta e farà bene domani a comunicare in maniera limpida ai genoani gli avvenimenti che verranno.
Al netto di quello che ho scritto fino ad ora, un ultimo punto sulla posizione dello stadio.
Credo che “lo stadio del Genoa”, sia stato il primo in Italia,nella posizione in cui si trova ancora l’attuale.
A Genova siamo riusciti a lasciare abbattere la casa di Paganini, uno dei più grandi geni musicali esistiti, insieme ad un intero quartiere sul quale era nato parte del primo nucleo abitativo della città.
Se qualcuno ha imparato qualcosa dalle tragedie
( urbanistiche, in questo caso) del passato, dovrebbe sapere che i luoghi vivono anche di fascino, storia e narrazione.
Saluti