Mister_No Lo reputo un mezzo miracolo che sia in finale a Wimbledon.
Il merito principale credo che sia del solito Ianna.
Da quando non scrive più di tennis, i tennisti italiani emergono dappertutto.
Se smette di scrivere di Genoa, vinciamo la stella.
Se smette di scrivere di guerra, scoppia la pace.
Detto questo, qualche mese fa ho visto la Paolini giocare in un prestigioso torneo di Palermo, davanti a non di meno 25 spettatori più una cinquantina di addetti ai lavori, tra cui una ventina con rimborso-spese RAI.
Mi sembrava l'evoluzione della cozza. L'ho pensato ma non l'ho detto e non lo scrivo perché è un pensiero indecente. Diciamo che è una tennista rasoterra, rotolante come uno pneumatico.
Che vinca contro sfilze di russe, estoni, polacche con il look della fotomodella mancata, è segno che la componente estetica non è un fattore primario, anche se in certo modo fa bene alla salute.
Si può giocare un tennis poco bello e vincere, evidentemente.
Ma non mi rassegno. Continuo a credere che le corse a fondo campo, le palle buttate di là in nome di una feroce resistenza, senza capacità di costruire una strategia, ti possano premiare una volta o una stagione, non di più.
In ogni caso il tennis femminile attraversa una fase di desertificazione.
Detto da uno che ne sa addirittura meno di 4Mazzi (😜).