edoardo777 Detto da uno che ne sa addirittura meno di 4Mazzi (😜).
Caro Edo, ti do assolutamente ragione… 😂
Povero vituperato sport, il tennis. Mi sa tanto che l’annosa concomitanza di tre dei più forti tennisti di sempre, insieme a ben cinquant’anni di vuoto pneumatico in Italia, abbia davvero generato l’analfabetismo in merito a questa disciplina.
Analogamente al calcio, basket, volley, pallamano, hockey e qualsiasi altro gioco, l’epoca attuale è caratterizzata dall’esasperazione dell’atletismo. Se aggiungiamo l’evoluzione tecnica dell’attrezzo, (sarebbe da dire attrezzi perché andrebbero considerate le palline), otteniamo il tennis moderno. Dove la velocità della palla è aumentata mediamente del trenta percento in tutti i colpi ad eccezione del servizio, dove già trent’anni fa superavano i duecento orari ma con un corpo piatto mentre adesso tirano gli effetti (kick o slice) dall’alto di montagne di circa 200cm dotati dell’agilità di una palla di gomma.
La palla torna talmente forte e profonda, di media, da limitare i gesti “tecnici” (ci torniamo) la cui difficoltà è aumentata moltissimo mentre hanno scemato in resa a livello di punti o meglio di percentuale di probabilità di portare il punto (vedere PS) visto le bordate che tornano indietro rispetto ad una volée interlocutoria o una smorzata appena lunga.
Tutto questo per dire che la Paolini, maturata agonisticamente tardissimo, è un fenomeno dal punto di vista squisitamente tecnico. Perché senza la perfezione dei movimenti e un grandissimo “tempo” nel colpire, un tappetto di 163cm verrebbe sfondata e non riuscirebbe a reggere contro le macchine da guerra attuali, armate di cannoni atomici se confrontati con le racchette di un tempo.
Naturalmente posso capire, senza discussione alcuna, la preferenza estetica rispetto a un tennis di tocco, soprattutto a livello televisivo. Perché la televisione rallenta incredibilmente la dinamica reale che si verifica in campo per tutti gli sport e non rende ragione di cosa ribattono dal vero nel rettangolo: frigoriferi, cassapanche e ascensori scagliati a potenze inumane.
Basta non si speculi su come la povera Paolini rappresenterebbe la desertificazione del tennis oppure che i tennisti attuali sono inferiori a quelli di un tempo perché, tecnicamente, è una cagata pazzesca. Non seguendo opportunamente il tennis femminile preferisco citare, ad esempio, Alcaraz che starà pure sui coglioni (de gustibus) ma ha una varietà di colpi, una raffinatezza tecnica nell’eseguire le smorzate contro i frigoriferi di cui sopra, che ha pochissimi eguali nella storia del tennis. Eppure ho letto che viene ritenuto “noioso”.
In sintesi, il tennis può fare vomitare come sport. Sono gusti e ci mancherebbe altro, però la teoria secondo la quale i tennisti attuali sono scarsi se confrontati con quelli del passato è semplicemente assurda. Se vogliamo risalire al “deserto” del tennis preferirei riferirmi ai periodi dove primo al mondo stazionavano i Villas, Wilander o Courier piuttosto che oggi.
Il tutto al netto di chi “odia” il tennis semplicemente perché rosica se vince un italiano, oppure distingue tra due residenti a Montecarlo in base al luogo di nascita, perché qui siamo su una galassia diversa che meriterebbe altri parametri di valutazione che con il tennis centrano davvero niente.
PS: Roger Federer ha vinto circa il 53% dei punti ma più dell’80% delle partite in uno sport dove un match di sei ore si decide su una decina di punti e vince il più forte mentalmente quindi in grado di mantenere, o alzare, il livello quando la pressione mentale aumenta. Il livello di rischio (discesa a rete, palla corta, passante a prendere la riga) e quindi la spettacolarità si dovrebbe apprezzare su “quei” punti. Lì va ricercato il campione rispetto al tennista “normale”… un po’ come la punta da venti gol di cui diciotto realizzati a partita decisa. Un po’ come chi guarda la belin di Spagna e parla dei due ragazzini sulle fasce senza accorgersi che se levi Rodrigo da in mezzo al campo perdono da Spalletti 😇